Psicologia per le professioni d’aiuto

Gli psicologi Barbara Muzzatti e Antonio Loperfido presentano a Pordenonelegge il libro che raccoglie le lezioni tenute nel corso di Scienze Infermieristiche e per gli operatorio sociosanitari

L’opera dal titolo “Elementi di psicologia per le professioni di aiuto” (edito da Carocci) è stata realizzata in collaborazione dagli psicologi Barbara Muzzatti e Antonio Loperfido che vi hanno fatto confluire gli appunti di lezioni svolte presso il corso di laurea in Scienze Infermieristiche e per operatori sociosanitari.

E’ stata pensata dagli autori come supporto allo studio degli aspiranti operatori sanitari (infermieri in primis, ma non solo), pertanto intende compendiare i concetti fondamentali della psicologia ad uso di chi si spenderà in una relazione d’aiuto, soprattutto nei contesti sanitari e socio-sanitari. Sono necessari strumenti semplici, di immediata accessibilità, per poter dedicare un’attenzione efficace alle molteplici esigenze della persona con consapevolezza e competenza. Il “saper essere”, miliare nelle professioni d’aiuto, è spesso dato per scontato, quasi fosse una dote di natura. Invece, al pari del “sapere” e del “saper fare” si accresce, si affina e può essere oggetto di apprendimento. Il nostro è quindi un contributo al “sapere”, al “saper fare” e al “saper essere” degli operatori sanitari e socio-sanitari con l’obiettivo di accompagnarli a esplorare la complessità dell’esperienza di malattia (e salute).

Sono destinatari del volume coloro che desiderano (“devono”, se sono studenti) approfondire la multidimensionalità dell’esperienza malattia, evento che riguarda tutti in prima persona oppure come familiari; pertanto si auspica che anche un’audience più vasta, rispetto alla platea dei lavoratori della sanità o dei servizi socio-assistenziali, possa trovare interessante la lettura del volume.”Cuore” del volume è il capitolo 4, intitolato “La malattia come esperienza soggettiva”, integrato dal successivo cap. 5 “Salute e malattia nelle diverse condizioni di vita”. Va inoltre citato il cap. 8 “La relazione d’aiuto col morente” che affronta un tema delicato, difficile, imprescindibile anche in vista di una vicinanza partecipe pure sul versante spirituale. È inoltre significativa la destinazione a volontari Asvo e a gruppi di automutuoaiuto, mentre l’aumento della solitudine dopo il Covid impone la necessità di contare sulla vicinanza di persone consapevoli, anche umanamente preparate. E’ opportuno segnalare il lessico semplice, ma accurato e l’integrazione di concetti provenienti da molteplici articolazioni del sapere psicologico, quali la psicologia clinica, sociale, culturale, generale della salute e dello sviluppo.