1921-2021 Cent’anni fa il convoglio del Milite Ignoto passava anche per Pordenone

Le undici bare di soldati caduti sul fronte, la dolorosa scelta di Maria Bergamas, il viaggio della salma da Aquileia a Roma dove ancora riposa al Momunento ai caduti.  

ento anni dopo – tra il 29 ottobre ed il 2 novembre prossimi – un “Treno della memoria” ripercorrerà il viaggio del convoglio speciale che nel 1921 portò da Aquileia a Roma la salma del Milite Ignoto, tumulata il 4 novembre nel sacello dell’Altare della Patria, al Vittoriano. Fu uno degli eventi unificanti della Nazione, con oltre un milione di persone che accorsero a salutare il feretro lungo le 120 tappe del viaggio.Ripercorriamo la storia del Milite Ignoto e gli eventi che coinvolsero tutta l’Italia esattamente cento anni fa, avvalendoci anche di documenti originali dall’Archivio storico del Comune di Pordenone e dal diario di don Umberto Gaspardo.

LA STORIA1921: la Grande guerra era terminata da tre anni. Solo poche migliaia di corpi di caduti tra il 1915 e il 1918 avevano trovato degna sepoltura. 1500 cimiteri di guerra raccoglievano salme spesso senza nome.Tanti “riposavano” sui monti avvolti nella mantellina, sotto la terra e una croce di legno, corrosa dalle intemperie.Come in tutti i paesi vittoriosi viene istituita una solennità nazionale in ricordo dei soldati morti nella Prima Guerra Mondiale.In Italia il colonnello Giulio Douhet, dalle colonne di Dovere, lancia l’idea di onorare i sacrifici e gli eroismi della collettività nazionale nella salma del Milite Ignoto. La proposta è accolta favorevolmente dal Governo. Si approva un disegno di legge. Le prime disposizioni sono emanate dall’on. Luigi Gasparotto di Sacile, eletto nel collegio di Milano, che regge il dicastero della guerra. Della Commissione fa parte anche il sergente Giuseppe De Carli di Tiezzo, medaglia d’oro al valor militare.Si iniziano le ricerche delle undici salme, che non devono recare alcun segno di possibile riconoscimento. Si cerca in una fossa comune di Lizzana, sul Montello, sul Grappa, Ortigara, Pasubio, in un cimitero militare di Cavazuccherina presso Jesolo, sull’alto isontino, sul monte Rombon, sul monte San Marco (Gorizia), a Castagnevizza e presso le foci del Timavo. Sono i luoghi della Grande Guerra.Le salme sono deposte in undici identiche bare di legno e portate a Gorizia.

PER PORDENONESei salme transitano per Pordenone il 13 ottobre. Il sottoprefetto informa il Sindaco circa l’orario del passaggio del convoglio (le 14.30) a passo d’uomo. Pregando di “voler portare a conoscenza della popolazione la mesta funzione perché il popolo intervenga alla delicata e santa cerimonia (dall’Archivio storico di Pordenone)”.Scrive don Umberto Gaspardo nel suo diario in data 13 ottobre: “Oggi grande corteo patriottico diretto alla stazione per dove passarono le salme dei Militi Ignoti che andavano ad Aquileia una poi delle quali sarà trasportata a Roma”.

LA SCELTA DI MARIAIl 28 ottobre Maria Bergamas, volutamente una donna del popolo, di Gradisca d’Isonzo, madre di Antonio irredento caduto sull’altipiano di Asiago e la cui salma non è mai stata ritrovata, affida al suo cuore l’incarico di scegliere uno tra gli undici. Maria, simbolo delle madri d’Italia, nella Basilica di Aquileia si ferma, quasi accasciata, abbraccia la decima bara piangendo e gridando:”Eccolo!”.

DA AQUILEIA A ROMAIl 29 ottobre un lungo treno parte da Aquileia con destinazione Roma e vede per tutto il percorso accorrere migliaia di persone che si inginocchiano commosse e gettano mazzi di fiori.L’Archivio storico del Comune di Pordenone conserva il documento che indica “Itinerario e orario del convoglio”.La partenza avviene alle ore 8 da Aquileja, l’arrivo a Roma Termini il 2 novembre alle ore 9.”In ogni stazione dell’intero percorso il treno sosterà cinque minuti”.Il treno passa e sosta per la stazione di Pordenone. Si conserva una fotografia (a piede di pagina ndr.) nella quale si vedono la stazione, militari, civili, i bambini dell’asilo infantile Vittorio Emanuele con mazzi di fiori e la Bandiera, benedetta sulla bara del Milite ignoto, maestre e autorità.L’intero viaggio è immortalato dal filmato “Gloria”, realizzato dalla Federazione Artistica cinematografica Italiana e dall’Unione Fototecnici, con speciale concessione del Governo.Scrive Il Popolo in data 6 agosto 1922, nella Cronaca di Pordenone: “Gloria al Milite Ignoto. Sabato 29 e domenica 30 corr.(luglio) al Teatro Licinio si proiettò la pellicola Gloria al Milite Ignoto. Allo spettacolo nobile e patriottico partecipò una vera folla di cittadini: suonò la Banda Cittadina. L’incasso è stato rilevante, e attendiamo conoscere l’importo devoluto alla Beneficienza”. La domenica precedente il giornale aveva scritto che il ricavato sarebbe stato devoluto “pro orfani di guerra”. Il filmato è stato scoperto e restaurato dalla Cineteca del Friuli.

A ROMA4 novembre: è il giorno del trasporto al Vittoriano, mausoleo reale inaugurato nel 1911, poi Altare della Patria, della salma del Milite Ignoto.Contemporaneamente, il prefetto di Udine Cian invita tutti i comuni a organizzare celebrazioni in memoria dei tanti caduti (Archivio storico Comune di Pordenone).Raccontiamo la giornata attraverso il diario di don Umberto Gaspardo. “4 novembre – III Anniversario della Vittoria. Festa nazionale. Alle 10 da S.Giovanni muove l’immenso corteo e giunge davanti il Duomo ove, davanti alla porta è eretto l’altare e sulla gradinata il catafalco contornato da trofei e dalle Autorità civili e militari. Mons. Arciprete celebra Messa letta, con le tunicelle lo assiste don Peressin ed io. Nessun canto. Finito tutto, si va processionalmente al Cimitero mentre le campane suonano a gloria. E’ qualche cosa di grandioso, di immenso e tutto riuscì con ordine senza il minimo incidente”.

Maria Luisa Gaspardo Agosti