Teatro in Castello a Torre, al via il 5 agosto con “Meio soli!”

"Meio Soli" il 5 agosto al Castello di Torre a Pordenone

La Fita di Pordenone e il Gruppo Teatro Pordenone “Luciano Rocco” organizzano la rassegna “Teatro d’Agosto al Castello”. Quattro appuntamenti a ingresso libero senza obbligo di prenotazione a Pordenone nel Parco del Castello di Torre (in caso di maltempo nella Sala parrocchiale Santi Ilario e Taziano) sempre alle ore 21.
Questo il programma: martedì 5 agosto, la Compagnia teatrale Il Gabbiano di Trieste presenta Meio soli! da Pietro Doria Grasso, adattamento di Monica Parmegiani, regia di Riccardo Fortuna.
Commedia brillante in dialetto triestino. Una coppia di novelli sposi tenta di trascorrere una luna di miele tranquilla, ma viene continuamente interrotta da personaggi eccentrici, promettendo una serata di risate e colpi di scena.

Martedì 12 agosto, la Compagnia teatrale Il Teatrozzo di Pasiano di Pordenone in Pochi ma boni di Loredana Cont, regia di Andrea Burato.

Questa divertente commedia di Loredana Cont è uno spaccato del mondo del teatro amatoriale, con la passione, l’entusiasmo, le ambizioni e le paure che spesso attanagliano, ma che esaltano quando è il momento di entrare in scena.

Martedì19 agosto, il Gruppo Teatrale La Bottega di Concordia Sagittaria propone Un babbeo geniale di Sidney Pettorina, regia di Filippo Facca.
Tommaso e Patrizia sono una coppia quasi perfetta, vita agiata in una bella casa, entrambi con un bel lavoro, tanti amici e i loro hobby. Quello di Tommaso è un po’ particolare: si diverte a individuare e poi perseguitare quelli che, a suo insindacabile giudizio, considera dei “minus habens”, degli imbecilli totali. L’ultima sua vittima, il mite Gino, sembra essere il campione mondiale dei babbei…

Infine, martedì 26 agosto tocca alla Compagnia teatrale La Risultive di Talmassons concludere la rassegna con Nemici come prima di Gianni Clementi, regia di Andrea Chiappori.

Da un notissimo autore romano, una commedia che, con apparente leggerezza, vuole essere una riflessione sulla complessità dei rapporti familiari. Di fronte alle condizioni sempre più critiche del patriarca, ricco macellaio, i figli (con i rispettivi coniugi a seguito) si ritrovano a dover attendere insieme la morte del padre, un’occasione per parlare e ritrovarsi, dimenticando antichi dissapori. La morte finirà per riunirli. A patto che sopraggiunga con una certa celerità, ma…

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