Sabato 2 in Seminario: la storia del chirurgo Enzo Piccinini

"Ho fatto tutto per essere felice. Enzo Piccinini. Storia di un insolito chirurgo" il titolo - e la vicenda - del libro presentato

“Ho fatto tutto per essere felice. Enzo Piccinini. Storia di un insolito chirurgo”, è il titolo del libro che sarà presentato sabato 2 ottobre, alle 17, nel Parco del Seminario di Pordenone, da Pier Paolo Bellini, docente dell’Università del Molise, e da Matteo Matzuzzi, Vaticanista del Foglio.Il volume ripercorre la breve ma intensa vita di Enzo Piccinini, un chirurgo sui generis per gli anni in cui è vissuto. Egli infatti credeva fermamente nella necessità di occuparsi dei pazienti in tutta la loro umanità preoccupandosi di accompagnarli soprattutto quando l’esito della malattia sarà infausto, aiutandoli quindi ad affrontare il timore della malattia e della morte. Tale compito che egli riteneva parte imprescindibile del suo mandato si era consolidato nell’amicizia con don Giussani e nell’impegno in Comunione e Liberazione. Questo impegno lo aveva portato ad accostare all’attività medica, riconosciuta nel mondo, un instancabile lavoro di educazione e testimonianza per i più giovani. Mosso dalla “febbre di vita” che lo portava a non volersi perdere nulla di ciò che incontrava, metteva il cuore in ogni cosa che faceva anche se si trattava di rischiare un operazione pericolosa che nessun chirurgo voleva affrontare. Esortava i suoi ragazzi a studiare le cartelle cliniche che arrivavano da mezza Italia, spesso casi disperati. Come faceva lui, così chiedeva ai suoi ragazzi di tenere a mente che dietro quella cartella c’era una persona.Insegnava loro mettersi in discussione e a non smettere mai di imparare come faceva lui, che appena poteva andava in America per apprendere nuove tecniche e nuovi approcci al malato. “Se ho scelto questo stile di vita è perché ho visto che conviene”: diceva lui che era stato messo davanti al dubbio se seguire Cristo o Marx.Oggi la sua opera vive in una scuola di medici e ricercatori che ripropongono il “metodo Enzo” . La sua è stata una vita unica che ha portato la Chiesa a proclamarlo servo di Dio e ad avviare per lui un processo di canonizzazione. Il libro è un racconto emozionante che insegna cosa significa vivere sempre intensamente il reale.Anna Berini