Cultura e Spettacoli
Riapre il teatro comunale di Pordenone: 27 e 28 maggio
Con la leggenda vivente del violoncello, l’artista lettone Mischa Maisky, artista di fama mondiale
Sarà una leggenda vivente del violoncello, l’artista lettone Mischa Maisky, artista di fama mondiale che vanta una carriera stellare di interprete e solista, a riaprire ufficialmente questa nuova fase di programmazione del Teatro Verdi di Pordenone con due concerti, il 27 e 28 maggio, dove proporrà l’integrale delle “Suites” di Bach per violoncello solo. La sua esibizione di giovedì farà anche da prezioso suggello alla cerimonia di premiazione della sesta edizione del “Premio Pordenone Musica”, istituto dal Verdi con il Comune di Pordenone per premiare musicisti, didatti e musicologi che dedicano la loro attività alle nuove generazioni. Il riconoscimento, che lo scorso anno non poté essere consegnato pubblicamente, è stato attribuito al compositore italiano, Michele dall’Ongaro, fine didatta e figura di primo piano nel panorama musicale nazionale, attuale Presidente-Sovrintendente dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, “uomo di grandi intuizioni e intelligenza critica” –come recita la motivazione del Premio – “custode di memorie con lo sguardo rivolto alla contemporaneità e al futuro”. A omaggiare il premiato, un lavoro del giovane e pluripremiato artista pordenonese Ludovico Bomben, che vanta esposizioni nazionali e internazionali. “Sfera senza titolo”, il nome dell’opera, è realizzata con un legno tipico dei boschi friulani, da cui si ricavano materiali per la realizzazione di pregiati strumenti musicali.
Valore aggiunto di questa edizione del Premio è sicuramente la presenza di un musicista di fama mondiale come Maisky. che può vantarsi di essere l’unico violoncellista al mondo ad aver studiato sia con Mstislav Rostropovich che con Gregor Piatigorsky. Nel corso della sua sfolgorante carriera artistica, il celebre violoncellista ha eseguito e registrate più volte le Suites di Bach: poterle ascoltare tutte dal vivo è un’esperienza di rara eccezione. A precedere l’appuntamento serale e la consegna del Sigillo della città da parte del Sindaco, un incontro-concerto di dall’Ongaro con il consulente musicale del Verdi e pianista di fama internazionale Maurizio Baglini (ore 17.00 sala Grande).Attesa l’esecuzione della suite composta da dall’Ongaro nel 1989 Autodafè qui impreziosita da un sesto episodio scritto per l’occasione che sarà presentato in prima assoluta.
«Con la riapertura dell’attività dal vivo festeggiamo anche i 16 anni dall’inaugurazione del Teatro Verdi in una data che diviene, a sua volta, un nuovo anniversario: quello della ripartenza, una “seconda vita” del teatro post-Covid», spiega il Presidente Giovanni Lessio. «Tutto quest’ultimo anno non ci ha mai visti fermare la programmazione, ora ripartiamo con le attività in presenza e lo facciamo con un pieno di proposte che attraverseranno tutto il periodo estivo fino alla ripresa dei cartelloni autunnali».