Venerdì 19 marzo: anche Villalta presenta Aut Aut la rivista delle parole

Venerdì 19 marzo, alle 17, in diretta streaming presentazione del n. 388 della rivista aut aut, Prendersi cura delle parole, con la partecipazione - tra altri - del direttore artistico del festival Pordenonelegge, Gian Mario Villalta

Venerdì 19 marzo, alle 17, sarà presentato in diretta streaming il numero 388 della rivista aut aut, Prendersi cura delle parole, con la partecipazione di Pier Aldo Rovatti, filosofo e direttore della rivista, di Gian Mario Villalta, poeta, scrittore e direttore artistico del festival pordenonelegge e, dalla redazione di aut aut,  della presidente della Sezione FVG della Società Filosofica Italiana Beatrice Bonato e della psicoterapeuta Ilaria Papandrea, L’incontro, in continuità con gli approfondimenti sul tema del linguaggio proposti nelle ultime edizioni della rassegna “Filosofia in città”, è organizzato dalla Sezione FVG della Società Filosofica Italiana, con la collaborazione di aut aut e di Vicino/lontano, che lancia il suo conto alla rovescia per la 17^ edizione del festival, programmata in presenza dal primo al 4 luglio 2021, a Udine. La diretta streaming dell’incontro potrà essere seguita dalla pagina Facebook della SFI-FVG e dal canale Youtube di Vicino/lontano, con la possibilità per il pubblico di intervenire attraverso domande in chat.

È questa la prima presentazione del numero 388 del trimestrale aut aut, che ospita contributi di Michele Serra, Pierangelo Di Vittorio, Stefano Bartezzaghi, Gian Mario Villalta, Massimo Recalcati, Davide Zoletto, Ilaria Papandrea, Beatrice Bonato, Donatella Di Cesare, Annarosa Buttarelli, Marco Pacini, Nicola Gaiarin, Giovanni Leghissa, Deborah Borca, Pier Aldo Rovatti. L’incontro offrirà l’occasione per riprendere a dialogare con il pubblico e tenere viva l’attività culturale, nonostante il perdurare dell’emergenza sanitaria, attraverso la riflessione su una pratica sociale che la crisi pandemica mette più che mai alla prova. Il discorso pubblico, infatti, dominato dalla preoccupazione pedagogica di diffondere comportamenti corretti, oppure teso a respingere le eccessive restrizioni in nome delle libertà individuali o dell’economia, riduce e semplifica le parole impiegate, ne piega e ne distorce il significato. Per scongiurare le ambiguità, spesso ne cancella le sfumature. Ma la “malattia” del linguaggio, che si manifesta in una varietà di sintomi, dalla banalizzazione alla violenza, è un fenomeno più generale, di cui abbiamo coscienza da tempo e per la quale fatichiamo a trovare rimedi. Si può reagire a questa assenza di cura? E come farlo senza affrettarsi ad assumere un atteggiamento terapeutico che ripristini la “salute” del linguaggio? Non si rischia così di cadere in una pericolosa illusione di controllo? Nel prendere sul serio l’esigenza di curare/curarsi delle parole, e al tempo stesso di evitare la tentazione di padroneggiarle, il fascicolo di aut aut si muove, come scrive Pier Aldo Rovatti nella premessa, verso “un gesto di etica minima”, ben lontano dal rispetto formale del parlare corretto. Il suo significato si trova piuttosto nell’unione dell’esercizio critico sui discorsi che ascoltiamo con quello della sorveglianza sulla pretesa stessa di giudicarli.

Pier Aldo Rovattiha insegnato Filosofia contemporanea, Filosofia teoretica ed Estetica all’Università di Trieste. Dal 1974 dirige la rivista di filosofia aut aut. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Abitare la distanza. Per una pratica della filosofia (Cortina, 2007); Etica minima. Scritti quasi corsari sull’anomalia italiana (Cortina, 2010); Noi, i barbari (Cortina, 2011); Un velo di sobrietà (il Saggiatore, 2013; Restituire la soggettività. Lezioni sul pensiero di Franco Basaglia (Alfabeta, 2014); Un velo di sobrietà (il Saggiatore, 2013); La filosofia è un esercizio, con Nicola Gaiarin (La Nave di Teseo, 2020). È membro del comitato scientifico di vicino/lontano.

Gian Mario Villalta è poeta, narratore, saggista e direttore artistico del festival Pordenonelegge. Ha pubblicato libri di poesia, tra cui Vedere al buio (Sossella, 2007), Vanità della mente (Mondadori, 2011, Premio Viareggio), numerosi studi e interventi critici su rivista e in volume, tra cui La costanza del vocativo. Lettura della “trilogia” di Andrea Zanzotto (Guerini e Associati, 1992), Il respiro e lo sguardo. Un racconto della poesia italiana contemporanea (Rizzoli, 2005) e ha curato i volumi: Andrea Zanzotto, Scritti sulla letteratura (Mondadori, 2001) e, con Stefano Dal Bianco, Andrea Zanzotto, Le Poesie e prose scelte (Mondadori, 1999). Tra i suoi libri di narrativa più recenti: Satyricon 2.0 (Mondadori, 2014), Bestia da latte (SEM, 2018), L’olmo grande (Aboca, 2019), L’apprendista (SEM, 2020).

Beatrice Bonato insegna Storia e Filosofia al Liceo Copernico di Udine. È Presidente della Sezione FVG della Società Filosofica Italiana, per la quale organizza, tra l’altro, la rassegna di incontri pubblici “Filosofia in città”. Fa parte del comitato scientifico di vicino/lontano e della redazione di aut aut. Ha curato il fascicolo monografico di aut aut La scuola impossibile (il Saggiatore, 2013) e diversi volumi di “Edizione”, tra cui Il prezzo della verità, con Francesca Scaramuzza (Mimesis, 2019)e ha pubblicato il saggio Sospendere la competizione. Un esercizio etico (Mimesis, 2015).

Ilaria Papandrea fa parte della redazione di aut aut. È referente clinica – psicoterapeuta presso la comunità psichiatrica Il Montello, partecipante alle attività della SLP (Scuola Lacaniana di Psicoanalisi), socia del CePsi (Centro Psicoanalitico di trattamento dei malesseri contemporanei – onlus) di Torino e socia e collaboratrice alla docenza di IPOL (Istituto psicoanalitico di orientamento lacaniano).

altre Informazioni sui siti www.sfifvg.eu e www.vicinolontano.it

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