Cultura e Spettacoli
L’affresco salvato sarà al Museo di Torre
L'affresco in una casa di Torre A Torre - probabilmente ottocentesco, sovrapposto ad uno certamente più antico - totalmente esposta alle intemperie e degrado. L'11 febbraio i due affreschi sono stati presentati alla comunità. Dopo una temporanea esposizione passeranno al museo archeologico di Torre.
Era il 2005 e il 2008, dopo aver scritto delle facciate dei palazzi del centro storico pordenonese, di quelli dei due corsi in particolare, affrescati, ornati con mascheroni e delle famiglie, quasi sempre nobili che li abitarono, Il Popolo è passato a descrivere le case che a Pordenone e nelle frazioni di Torre, Borgomeduna, Roraigrande, Vallenoncello conservano ancora sulle facciate affreschi devozionali, opere molto significative di religiosità popolare, il più delle volte realizzate da poveri frescanti di strada.Entrambi i lavori, dopo essere apparsi in articoli sul giornale, sono stati raccolti in due volumi particolarmente apprezzati dai lettori, ai quali se ne è aggiunto un terzo perché questo “andar per affreschi popolari” ha portato gli autori nell’hinterland pordenonese. I volumi sono firmati da Maria Luisa Gaspardo Agosti per Pordenone, quelli dei paesi circostanti da altri collaboratori del giornale, le splendide immagini sono di Lorenzo Ferman.A Torre in via Damiano Chiesa sulla facciata di una casa che si affacciava su un vicolo era stato trovato un importante affresco, probabilmente ottocentesco, sovrapposto ad uno certamente più antico, a detta degli studiosi, il Conte Giuseppe di Ragogna prima, il prof. Paolo Goi dopo, databile al sedicesimo secolo.Avevamo ritenuto un vero peccato che quei due affreschi rimanessero in quella casa, che se pur intima e che ricordava quelle con ballatoio delle nostre valli, era totalmente esposta alle intemperie e al degrado. Il proprietario all’epoca era il signor Giuseppe Furlan. La casa apparteneva da fine Ottocento ai nonni Maria e Osvaldo.Ora con gioia sappiamo che quegli affreschi sono stati staccati dalla maestria della bottega di Giancarlo Magri. Il giorno 11 scorso gli affreschi sono stati presentati alla comunità, presente il sindaco Alessandro Ciriani, esposti nella vetrina di un negozio di proprietà della famiglia Bianchettin in piazza Lozer a Torre. A dare l’assenso allo stacco il nuovo proprietario della casa di via Damiano Chiesa, Miko Intermaggio.In seguito saranno posti nel museo archeologico di Torre.L’affresco ottocentesco vede protagonista la Madonna del Rosario con il Bambino in braccio, San Giuseppe, Sant’Antonio di Padova e una figura femminile, Sant’Orsola, secondo il prof. Goi, Sant’Anna secondo Magri, sempre comunque con un punto interrogativo.L’affresco sottostante una Madonna con Bambino e quattro Santi. L’intera operazione di recupero è stata resa possibile grazie all’Associazione Torre, al proprietario della casa, alla bottega di Giancarlo Magri, alla Fondazione Friuli, la Soprintendenza, il Comune di Pordenone.