Breccia di Porta Pia: gli echi a Pordenone

20 settembre 1870... sembra così lontano. E Roma era così lontana da noi? Ecco cosa accadde a Pordenone al giungere della notizia della Breccia di Porta Pia

Martedì 20 settembre 1870 la notizia dell’entrata degli italiani in Roma giunge a Pordenone nel pomeriggio tramite telegrafo, che funzionava da dodici anni, istituito dal governo austriaco per il servizio di Stato, con sede presso la porta della Bossina, in un edificio già sede del corpo di guardia dell’antica porta cittadina.Scrive il primo sindaco di Pordenone nell’Italia Unita, Vendramino Candiani nei Ricordi Cronistorici(1902) “1870, 20 settembre – Viene accolta dai pordenonesi con indicibile entusiasmo la notizia dell’entrata degli italiani in Roma. Si suonano le campane a distesa. Rintrona l’aria di spari in segno di giubilo. Alla sera s’illumina tutta la città e i viali della stazione e del pubblico giardino. La banda musicale percorre le vie principali suonando inni patriottici. Da una finestra della stazione ferroviaria, il cappellano di San Giorgio, don Lodovico Volìcevic, con vibrate parole inneggia all’avvenimento che corona l’edificio della Nazione, una ed indipendente, suscitando un subisso di applausi nella folla che stipa il piazzale”. Pochi in quegli anni gli anticlericali in città. La presa di Roma è letta in clima risorgimentale. Sulla figura di don Lodovico Volìcevic, che con il pordenonese prof. don Antonio Marini verrà sospeso a divinis “per aver pubblicamente manifestato e a voce e con scritti idee contrarie al potere Temporale dei Papi” ha scritto Stefania Miotto in Dalle sponde del Versa – don Lodovico Volìcevic tra Savorgnano e Pordenone, in “Savorgnano – Un paese, la sua storia, la sua gente”, a cura di A. Fadelli, Savorgnano 2016. “L’inquieto personaggio religioso di origine dalmata” fu cooperatore a San Giorgio in Pordenone, parroco don Gio Batta Zille. Nella sua permanenza in città don Lodovico si era iscritto alla Società operaia, coltivando idee contrarie alla Chiesa, aveva anche istituito circoli giovanili. Vagò in altri luoghi d’Italia e dell’Istria e vestì vari abiti, fino a farsi Valdese. Il Marini ritrattò e fu assunto quale professore di matematica in Seminario a Portogruaro.Maria Luisa Gaspardo Ago