Pordenoenlegge 20 settembre: Idealstandars una fabbrica e un libro

Ideal Standard, lotte e speranze in una fabbrica del Friuli Occidentale". E’ il titolo del libro scritto a più mani presentato a Pordenonelegge domenica 20 settembre alle 15 nella Loggia del Municipio. I posti disponibili, a dire il vero, sono già esauriti a dimostrazione di quanto il tema trattato e la storia raccontata siano attesi. Ma prossimamente, assicurano gli autori, non mancheranno altre presentazione nel territorio.

Ideal Standard, lotte e speranze in una fabbrica del Friuli Occidentale”. E’ il titolo del libro scritto a più mani presentato a Pordenonelegge domenica 20 settembre alle 15 nella Loggia del Municipio. I posti disponibili, a dire il vero, sono già esauriti a dimostrazione di quanto il tema trattato e la storia raccontata siano attesi. Ma prossimamente, assicurano gli autori, non mancheranno altre presentazione nel territorio.”Si tratta di un libro scritto da più persone – spiega Arturo Pellizzon, sindacalista Cisl -, tutte protagoniste a vario titolo di questa storia divenuta un po’ un simbolo della crisi industriale che ci ha colpiti in quegli anni”.Oltre allo stesso Pellizzon, hanno contribuito Loredana Panariti, docente universitaria, ma soprattutto al tempo assessore regionale. In questa vesta dovette affrontare la gestione dei lavoratori. Ci sono poi Franco Rizzo, sindacalista Cisl che ha seguito in prima linea l’intera vicenda, Alberto Vendrame, il presidente della Cooperativa Idealscala che tentò di acquisire l’azienda, e in parte ci riuscì, provando a far ripartire la produzione, e la giornalista Giulia Sacchi una delle croniste che seguirono e raccontarono la vicenda.”Ma nel libro – precisa Pellizzon – compaiono tante altre figure, come quella di Angelo Masotti nelle vesti sia di sindaco di Zoppola che di storico, a dimostrazione di come la vicenda Ideal Standard abbia rappresentato il tentativo di una comunità intera di far fronte a una crisi industriale. Tentativo che purtroppo alla fine non è riuscito, forse perché al coraggio dei lavoratori e del sindacato, non ha corrisposto pari coraggio di imprenditori e politici. Si tratta comunque di una storia che merita di essere raccontata e conosciuta perché comunque può indicare un modello da seguire per cercare di trovare soluzioni innovative a problemi che si possono ripresentare”.Pellizzon evidenzia anche il ruolo svolto dalla Chiesa locale. “Una vicinanza concreta, non espressa soltanto a parole, ma con gesti significativi. Ad esempio – spiega – Il Vescovo Pellegrini ci fece partecipare all’udienza papale e un lavoratore di Ideal Standard ebbe la possibilità di raccontare la vicenda a Papa Francesco”.Particolare anche il ruolo giocato da Unindustria Pordenone: “Credo sia stato uno dei pochi, se non l’unico- racconta Pellizzon – in cui Unidustria si è schierata con la comunità e contro la posizione di una sua associata”.Nel libro la narrazione dei fatti avviene anche attraverso una nutrita presenza di fotografie. “E’ stata una vertenza particolare, molto lunga – conclude Pellizzon -. Con il libro non si vuole fare un processo a ciò che è stato, ma raccontare una storia per proporre un modello che avrebbe potuto, in modo innovativo, risolvere un problema industriale e occupazionale serio. Una storia significativa di lavoratori e sindacato, che può aiutarci a riflettere per il presente e per il futuro”.