Il Craf propone #CHANGE sui cambiamenti della terra

Il Craft si dedica alla trasformazione del pianeta attraverso #CHANGE i cui dettagli restano da organizzare 

La 34° edizione della storica rassegna promossa dal CRAF di Spilimbergo si farà nonostante le incertezze dell’attuale emergenza sanitaria: “Non abbiamo ancora stabilito date precise ma il programma c’è, da realizzare tra 2020 e 2021 – afferma il presidente Enrico Sarcinelli – il nostro consiglio di amministrazione pur cauto e rispettoso delle disposizioni governative non vuole rinunciare alla tradizionale stagione espositiva che contraddistingue il Centro dal 1987”.

La rassegna, cui è stato assegnato quest’anno il titolo strategico #CHANGE, si occuperà delle radicali trasformazioni del pianeta, dei cambiamenti climatici e dell’uomo: “Il CRAF sceglie quest’anno di utilizzare l’arte della fotografia per innescare una virtuosa riflessione sui temi ambientali, per i quali già migliaia di giovani hanno manifestato nei giorni di global strike, ispirandosi al messaggio di Greta Thunberg – sottolinea – rispettare il mondo nel quale viviamo è un’azione oggi più che mai imprescindibile, diffondere attraverso l’arte questo messaggio significa abbracciare una cultura differente, capace di sostenere il cambiamento e suscitare in ciascuno maggiore senso di responsabilità per un futuro migliore”.

 La rassegna ospiterà il francese Yann Arthus-Bertrand, monumento vivente della fotografia aerea, con la mostra “Home”. L’omonimo film Home è stato visto da milioni di persone e verrà proiettato durante il periodo espositivo: “Viste dal cielo, le ferite della Terra sono ben evidenti, le immagini documentano i cambiamenti e l’impatto dell’uomo sul pianeta, sensibilizzando tutti allo sviluppo sostenibile – sottolinea il direttore Alvise Rampini – dagli oceani alle vette delle montagne, dalla savana africana ai ghiacciai antartici, le sue opere manifestano un profondo rispetto e amore per la Terra”. Yann Arthus-Bertrand ha creato nel 2005 la Fondation GoodPlanet. Tra film, mostre, pubblicazioni e programmi formativi, la Fondazione promuove iniziative a tema ambientale in tutto il mondo, per sviluppare la coscienza ecologica collettiva e per venire in aiuto alle comunità più esposte a rischi ambientali. La mostra di Bertrand sarà la prima del 2021, probabilmente a febbraio: “Questo sperando che questa emergenza ci consenta di far visitare la mostra anche dalle scuole e dall’università – spiega – in particolare vorremmo organizzare un incontro speciale dell’autore con gli studenti”.

 

Se i dati dei contagi diminuissero sensibilmente in queste settimane, Friuli Venezia Giulia Fotografia, in realtà, potrebbe iniziare ad aprire i battenti a luglio con il progetto espositivo di Alessandro Grassani “Environmental migrants – the last illusion”, vincitore dell’undicesima edizione del Premio Giornalistico Amilcare Ponchielli. L’autore documenta la storia e il disagio dei migranti climatici contemporanei della Mongolia, Bangladesh e Kenya. Secondo una previsione delle Nazioni Unite, nel 2050 sul nostro pianeta ci saranno 200 milioni di migranti ambientali alla ricerca di una nuova vita in megalopoli sempre più povere e affollate. Grassani ha già vinto il Sony World Photography Award, il Days Japan Photojournalism Award, il Premio International de Fotografia Humanitaria Luis Vualteña e il premio giornalistico internazionale Luchetta.

 

Il programma della rassegna proseguirà successivamente con il progetto del fotografo Francesco Comello “L’isola della salvezza” che ha vinto il terzo posto al World Press Photo. Racconta la vita in un centro spirituale, educativo e culturale in Russia, che oggi accoglie 300 ragazzi, molti con problemi familiari. Senza Tv, internet, cellulari e denaro, lavorano, studiano, ballano. Forgiano l’anima e allenano il corpo al cambiamento individuale.

 

L’archivio del CRAF a Palazzo Tadea resta ancora chiuso al pubblico ma apre i suoi cassetti virtualmente e inaugura l’iniziativa “Il CRAF si racconta”: “In questa particolare circostanza non possiamo accogliere ospiti all’interno del nostro deposito climatizzato ma l’attività di catalogazione durante il lockdown non si è mai fermata – rimarca il direttore – per questo abbiamo deciso di selezionare alcuni degli autori più interessanti dell’archivio e produrre “video-pillole” a tema per raccontare protagonisti e contenuti del Centro”. La prima video-pillola è stata dedicata al fotografo Carlo Dalla Mura presente con molte foto straordinarie ne “Il Mondo” del Pannunzio, la seconda a Francesco Krivec, la terza a Carlo Innocenti: “Ogni video contiene alcune significative immagini e una piccola parte di testo in accompagnamento – conclude Rampini – si tratta comunque di brevissimi contributi che hanno soprattutto la funzione di promuovere attraverso i Social in modo semplice il nostro immenso patrimonio culturale. Continuiamo a condividere la fotografia, perché ci fa sentire meno soli e perché ci racconta la vita alla quale vorremmo ritornare presto”.