Cultura e Spettacoli
Pordenone: il 29 presentazione del libro “Pordenone musico” all’ex convento San Francesco
La presentazione del libro "Pordenone musico" di Paolo Zerbinatti curato dall’Accademia S. Marco, presieduta dal prof. Paolo Goi, è in programma per martedì 29 ottobre alle 18 presso l’ex Convento di S. Francesco in Pordenone. Introduce il prof. Paolo Goi, intervento dell'autore Paolo Zerbinatti, costruttore di strumenti antichi.
Nell’ambito di numerose manifestazioni, pubblicazioni ed eventi collaterali che affiancano la grande mostra “Il Rinascimento di Pordenone” si colloca la pubblicazione curata dall’Accademia S. Marco, presieduta dal prof. Paolo Goi, del testo “Pordenone musico”, di Paolo Zerbinatti costruttore di strumenti antichi. La presentazione avverrà martedì 29 ottobre alle ore 18 presso l’ex Convento di S. Francesco in Pordenone. Introduzione di Paolo Goi, intervento di Paolo Zerbinatti. Il testo esce con il supporto di Comune di Pordenone – Assessorato alla Cultura e della Friulovest Banca.Scrive Paolo Goi nella presentazione “Prospettata in occasione della mostra su Giovanni Antonio De Sacchis del 1984 (prestigiosa rassegna che oggi si tende a far dimenticare), l’idea di uno studio sul “Pordenone musico” prende oggi forma con l’intervento del prof. Paolo Zerbinatti, illustre musicologo. Sulla scorta dell’indirizzo dato da Vittorio Fael, a seguito dell’esposizione udinese del 1939, il prof. Zerbinatti sviluppa per intero l’argomento giungendo ad una prima conclusione sul numero delle raffigurazioni musicali ammontante a ben 115 unità che praticamente coprono l’intera gamma della produzione strumentale del Rinascimento: computo da integrare con la ribeca e la viola da gamba impugnate da due angioletti nella pala di Girolamo Del Zocco (Museo Diocesano di Pordenone) che si giudica copia del perduto dipinto del Pordenone a Cordenons-Sclavons. Cori angelici impegnati in paradisiaci concerti ricorrono spesso dal Medioevo in qua, se ne atterrà lo stesso Pordenone nella volta di Travesio e – assai verosimilmente – in quelle perdute della parrocchiale di Castions di Zoppola e di San Gottardo nella città del Noncello.Comune è anche la presenza di putti e angioletti musicanti ai piedi di un santo patrono o della Madonna, immagine che Giovanni Antonio spesso ripropone focalizzando l’attenzione, come nel precedente caso, sulla struttura e impiego degli strumenti: loro configurazione, postura, impugnatura, diteggio e partecipazione emotiva dei musicisti, sì da riuscire a determinare gli accordi e il genere del concertino. Per concludere che il nostro pittore aveva buona competenza sia nell’arte che nella pratica”. Un Pordenone dunque musico a tutto campo, come ricordano le fonti letterarie (Vasari e Ridolfi).MLGA