Fiume: nel 2019 il centenario del volo di D’annunzio

Un centenario ormai alle porte: il volo di D'Annunzio su Fiume e tanta storia ancora da scoprire

Saranno 100 anni nel 2019 e proprio in questi giorni del festival: l’impresa del volo su Fiume di D’annunzio, la voglia di sollevarsi dopo una guerra devastante – la prima guerra mondiale – il desiderio di riscatto da quella che era stata sentita come una vittoria mutilata o “la vittoria avvilita” come la definì Nenni. E così, non solo, il vate volò su Fiume attendendo un seguito di politico alla sua impresa, ovvero un riconoscimento che però non venne. Si fermò circa un anno in quella città che era stata il porto di Budapest… Quante cose dimenticate riguardo Fiume, città così poco lontana (lo ha ricordato il prof. di Storia contemporanea dell’Univ. di Trieste Rau Pupo in dialogo con Luigi Zanellini, la mattina di sabato 22 settembre a Pordenonelegge). Il passato legato all’Ungheria prima, all’impero austro-ungarico poi, la grandezza commerciale, la guerra, il dissolversi dell’impero e poi il fascismo e l’italianizzazione, la persecuzione degli ebrei (e anche la loro salvezza in taluni episodi che meriterebbero di essere noti), e un’altra guerra mondiale con un 8 settembre… E ancora Tito e Stalin, l’esodo istriano e il controesodo degli italiani socialisti in cerca di un sogno comunista che vedevano irrealizzabile in terra italiana. tante le questioni oggi rimaste aperte: le terre da rendere, i beni contesi, i nomi italiani tolti e la scomparsa della vecchia Fiume stessa, che oggi è Rijeka, nata dall’accorpamento di una cittadina limitrofa dove vivono circa 7 mila italiani. Per approfondire fresco di stampa c’è il volume del prof. Raoul Pupo, Fiume città di passione.