Zona Industriale Ponte Rosso: i dati confermano la salubrità dell’aria

Il Consorzio presenta il progetto Apea alle aziende

Dai dati raccolti nel corso dell’anno 2022 e nel primo semestre 2023 emerge che la qualità dell’aria in zona industriale Ponte Rosso è migliore rispetto alla media di altre zone del Pordenonese prese in esame”. A dirlo il Presidente del Consorzio Ponte Rosso – Tagliamento Sergio Barel all’interno dell’incontro che si è svolto mercoledì 2 agosto in ZIPR per illustrare alle aziende insediate nell’area industriale sanvitese, le fasi operative del progetto APEA in cui saranno coinvolte direttamente le realtà produttive. Il progetto partito nel 2017 che, ricordiamo, ha l’obiettivo di certificare la zona industriale Ponte Rosso come Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata, è ormai entrato nel vivo: l’Ente, infatti, da gennaio 2022 sta effettuando il monitoraggio aria attraverso strumentazione tecnologicamente avanzata e, in collaborazione con la società BeanTech di Udine, sta sviluppando la parte digitale di gestione dati integrata. A queste attività si sommano le azioni e i controlli che il Ponte Rosso effettua, invece, da lungo tempo per garantire il rispetto degli standard ambientali.All’evento organizzato nell’Auditorium del Centro direzionale sono state invitate, in particolare, le aziende insediate che sono soggette alle autorizzazioni ambientali AIA, AUA e AU (Autorizzazione Integrata Ambientale, Autorizzazione Unica Ambientale e Autorizzazione Unica al trattamento rifiuti). Attività produttive cioè che, rispetto ad altre, sono tenute al rispetto di vincoli più stringenti e controlli specifici delle diverse matrici ambientali. Numerosa la partecipazione e l’interesse riscontrati, segno che i temi sono d’attualità e che il mondo industriale riconosce al Consorzio la bontà del progetto e le azioni innovative messe in campo. Ai referenti aziendali si sono, quindi, rivolti i relatori che si sono succeduti al tavolo. Il Presidente del Consorzio Sergio Barel ha offerto una panoramica generale sul progetto APEA, citando e ringraziando anche la dott.ssa Caterina Benvenuto referente per l’ente per la raccolta e gestione dei dati ambientali. La parola è poi passata a Fabiano Benedetti, CEO di BeanTech, che insieme ad alcuni collaboratori ha presentato l’attività dell’azienda IT di Udine e la piattaforma digitale APEA, strumento digitale tutt’ora in fase di sviluppo che servirà al Consorzio per la gestione della grande mole di dati e informazioni legati ad APEA. L’intervento successivo ha visto protagonista la Prof.ssa Marina Campolo, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Udine. L’Università di Udine è stata coinvolta nel progetto del Consorzio con l’obiettivo di creare un modello predittivo di ricaduta degli inquinanti sull’area presa in esame, la ZIPR, a partire dall’analisi dei dati sulle emissioni. “Il modello – ha spiegato la docente – avrà molteplici vantaggi: consentirà di approfondire la conoscenza della materia ed individuare l’impronta ambientale generata dalle emissioni di polveri per intervenire in modo mirato sulle cause, in ottica preventiva.”In conclusione di quest’intervento ha ripreso la parola il Presidente Barel che ha lanciato una “call to action” alle imprese chiedendo la loro collaborazione per iniziare questo percorso virtuoso di raccolta e gestione integrata dei dati ambientali. Ha, poi, illustrato i risultati del monitoraggio dell’aria effettuato da inizio 2022 ad oggi nell’area di Ponte Rosso prendendo in esame i livelli delle polveri, dei metalli e della formaldeide. I dati sono molto positivi e verranno condivisi nel corso del mese di settembre anche con la comunità di San Vito “I dati confermano la vocazione ambientale del Consorzio – ha voluto sottolineare Barel -. E APEA è un progetto che nasce da questa visione integrata del mondo industriale, dove si lavora in ottica di tutela dell’intera comunità in prospettiva di uno sviluppo sostenibile, elevata qualità ambientale, e miglioramento della competitività del sistema produttivo. Essere all’interno di un sistema consente, cioè, di poter ridurre di molto i rischi ed agire in sinergia con gli attori del sistema. Vogliamo essere all’avanguardia, formulare proposte e soluzioni concrete all’altezza delle sfide odierne aprendo inoltre un percorso verso gli standard ESG internazionali e il bilancio di sostenibilità come obiettivo futuro.” Il Direttore del Consorzio Daniele Gerolin ha aggiunto che il progetto in questione “dev’essere pensato come uno strumento per le aziende anche per semplificare gli iter autorizzativi ambientali nonchè un riconoscimento di sostenibilità e credibilità dell’impresa stessa verso l’esterno”.