Casarsa: bilancio positivo per la rassegna di sensibilizzazione contro la violenza di genere Con parole diverse,tra il 24 novembre e il 6 dicembre

Un filo conduttore unico, ma tanti codici e linguaggi diversi, a partire da quello teatrale fino al convegno e al libro

 Si è conclusa ieri sera, lunedì 6 dicembre, a Casarsa della Delizia, la rassegna Con parole diverse, ciclo di iniziative dedicate alla sensibilizzazione contro la violenza di genere. Tre appuntamenti originali e complementari, fissati in date vicine a quella del 25 novembre – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – con l’intenzione di non circoscrivere la trattazione della tematica ad un giorno solo, ma di affrontarla più spesso, e a trecentosessanta gradi.

Ad organizzare gli eventi, l’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Casarsa con lo Sportello InformaDonna, il Progetto Giovani, la Cooperativa Sociale FAI e il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Hanno collaborato al progetto anche le associazioni In Prima Persona – Uomini contro la violenza sulle donne, di Pordenone, e Donne&Società, ente intercomunale.

Un filo conduttore unico, ma tanti codici e linguaggi diversi, a partire da quello teatrale, che ha caratterizzato il primo appuntamento della rassegna, lo spettacolo Te la sei cercata – Musica e parole contro la violenza sulle donne,andato in scena mercoledì 24 novembre al Teatro Pasolini. Una rappresentazione del cartellone di Proscenium Teatro, che ha visto sul palco il regista Ascanio Caruso assieme all’attrice Barbara Muzzin Stifanich e al cantautore Pablo Perissinotto. Tra monologhi, dialoghi e canzoni, i tre protagonisti hanno creato un emozionante mix di momenti drammatici e di messaggi, invece, positivi e di speranza, anche con un pizzico di ironia. Toccanti anche le riflessioni sull’argomento che alcuni ragazzi del Progetto Giovani hanno scelto di condividere con il pubblico, integrando così la serata teatrale. Pensieri nati, oltre che dalla sensibilità personale di ciascuno di loro, anche dal lavoro svolto durante il workshop La differenza tra me e te, condotto di recente dagli educatori del PG. Le parole dei ragazzi sono state anche al centro del video di sensibilizzazione pubblicato sulle pagine social dello Sportello InformaDonna e del Progetto Giovani nella giornata del 25 novembre.

Grinta pura, poi, con la scrittrice, formatrice e conduttrice radiofonica Giulia Blasi, protagonista dell’incontro di lunedì 29 novembre al Ridotto del Teatro Pasolini, dove ha presentato al pubblico il suo libro Rivoluzione Z – Diventare adulti migliori con il femminismo, edito da Rizzoli nel 2020. Tanti i temi trattati dall’autrice e rivolti in particolare ai giovanissimi della Generazione Z, ma potenzialmente interessanti per tutti. Anche per i ‘boomers’, invitati, in un certo senso, a non rimanere troppo ancorati ad alcune idee del passato. Si è parlato di relazioni tossiche, violenza fisica, psicologica ed economica – e ovviamente di femminismo – nell’ottica, appunto, di instaurare “un dialogo intergenerazionale, che non significa fare i super giovani e presentarsi come loro, ma offrire loro una memoria storica, senza per questo sostituirsi alle loro battaglie”, come ha affermato la scrittrice. A proposito di dialogo, Giulia Blasi ha dialogato durante l’incontro con Elisa Giuseppin dello sportello InformaDonna e con molte giovani spettatrici che, incuriosite dagli spunti emersi, hanno voluto porre domande e approfondire alcune questioni. Un aspetto che ha reso la serata ancora più dinamica.

Decisamente fertili anche le occasioni di confronto con il pubblico che si sono create nella serata conclusiva della rassegna, dove la tematica è stata affrontata da un punto di vista più tecnico, ma con toni divulgativi e abbordabili. Si è tenuto lunedì 6 dicembre, sempre al Ridotto del Teatro Pasolini, il convegno Consapevolezza e informazione contro la violenza di genere, organizzato dall’associazione intercomunale Donne&Società in collaborazione con i Comuni di Casarsa della Delizia e di Valvasone Arzene. Tre le protagoniste della serata. Maria Piera Nicoletti, psicoterapeuta di coppia e della famiglia si è espressa in un intervento dal titolo Uomini maltrattanti/donne che subiscono: la violenza nel rapporto di coppia. A partire dalla descrizione del “ciclo della violenza”, l’esperta ha parlato dei fattori di vulnerabilità che possono rendere una donna vittima di violenza e di quelli che, al contrario, possono permetterle di uscire da pericolosi legami di interdipendenza con il partner. “Sarebbe ora di togliere i riflettori dalle vittime e parlare degli uomini maltrattanti”: con questo pretesto, Nicoletti ha approfondito anche l’altro ‘lato della medaglia’, definendo le caratteristiche ricorrenti negli uomini violenti. Dall’aspetto psicologico della questione si è passati a quello giuridico con Rosanna Rovere, avvocata e componente dell’Ufficio di Coordinamento dell’Organismo Congressuale Forense, che ha proposto al pubblico l’intervento A che punto siamo dopo il Codice Rosso? Punti salienti e criticità. Attraverso una carrellata sintetica, Rovere ha illustrato ai presenti gli aspetti principali della legge che nel 2019 ha innovato e modificato la disciplina processuale della violenza domestica e di genere, inasprendo le pene per i maltrattanti e introducendo nuovi reati. “Dobbiamo diffondere la cultura del rispetto”, è stato l’appello conclusivo dell’avvocata Rovere. Le ha fatto eco la giornalista del Messaggero Veneto Paola Dalle Molle, moderatrice della serata e a sua volta portatrice di diverse riflessioni, che ha affermato: “quello che conta è cambiare la cultura dove si annida una società maschilista, patriarcale, dove si sviluppa la violenza contro le donne”.

“Un bel momento insieme che ci coinvolge su questa sensibilità, che va sempre tenuta allenata” – ha sostenuto Lucia Maria Raffin, assessora alle pari opportunità del Comune di Valvasone Arzene. “Parlare di violenza sulle donne è qualcosa che ci tocca da vicino, vorremmo attivarci per vedere risultati che in questo momento sono lontani dalla nostra visione. Insisto nel dire che dobbiamo rivolgerci ai più piccoli, a cominciare dalle famiglie, per consentire a tutti i bambini di essere coinvolti in una relazione buona, efficace, e di imparare a gestire le emozioni e a riconoscerle. Forse, in quel momento, potremmo essere non solo genitori, ma anche comunità accoglienti”.

“La rassegna di iniziative appena concluse ha fatto emergere quanto sia importante e necessario parlare di cultura del rispetto e farlo partendo dalle giovani generazioni, perché possano crescere consapevoli e informate rispetto a tematiche così importanti come quella della violenza contro le donne”, ha dichiarato analogamente Ilaria Peloi, assessora alle pari opportunità e alle politiche giovanili del Comune di Casarsa, che ha terminato così: “Grazie a questi appuntamenti e a tutti i professionisti che con grande sensibilità hanno condiviso la propria esperienza abbiamo compreso quanto sia stato fatto fino ad ora, ma anche quanto ancora ci sia da fare. Questo è il compito di ognuno di noi. Non solo il 25 novembre, ma ogni giorno dobbiamo sentirci coinvolti e impegnarci costantemente a parlare e sensibilizzare perché non ci siano più vittime”.

Più volte, infine, nel corso degli appuntamenti, la prima cittadina di Casarsa Lavinia Clarotto ha espresso l’auspicio che “un giorno, il 25 novembre diventi una giornata normale in cui parlare d’altro, e non per ricordare questa tristissima ricorrenza”.