Azzano, chiusura dell’anno catechistico in presenza

La condivisione dell’esperienza in Chiesa, vissuta in sicurezza. "Gioia di incontri inattesi"

E’ stata molto gradita ai catechisti la proposta di don Aldo di chiudere l’anno catechistico “dimezzato” con la concretezza di incontri reali, un gruppo per volta, con i bambini e i ragazzi della parrocchia.I nostri giovanissimi sono arrivati agli appuntamenti sulle prime un po’ incerti e titubanti; poi la loro gioia si è sciolta, chiaramente percepibile negli occhi di tutti che splendevano per sorrisi diversamente vietati dalla mascherina. E’ stata una emozione intensa, vissuta nella capiente chiesa parrocchiale che ha consentito i necessari distanziamenti. Avere finalmente, dopo tante dure restrizioni, la possibilità di chiamare i nostri bambini e ragazzi per nome in presenza, di pregare insieme, di esprimere un grazie intenso e corale per la protezione ricevuta…è stata un’esperienza forte, un festa inattesa e coinvolgente. Nonostante il lockdown e la conseguente interruzione dell’anno catechistico, ci sono tante cose da raccontare della prima parte del percorso, bruscamente interrotto. Anche nel tempo vissuto tra isolamento e mancanza di contatti reali è rimasto vivo il collegamento virtuale consentito da whatsapp: alle proposte dei catechisti, che hanno diffuso anche le iniziative diocesane, i bambini e i ragazzi con i loro genitori hanno risposto spesso con la creatività di lavoretti sul tema pasquale, quali le croci fiorite o la realizzazione di piccoli altari domestici per la preghiera serale in famiglia; molti hanno inviato la foto del pane fatto in casa, simbolo dell’Eucaristia; un gruppo di quarta ha aderito all’iniziativa di inviare a turno, nel mese di maggio, la registrazione in audio dell’Ave Maria con la foto di un’immagine mariana o di un fiore del giardino da offrire alla Madonna.Nella prima parte dell’anno con il catechismo in presenza è stata significativa l’adesione al gruppo dei catechisti di quattro ragazze delle superiori, già attive tra gli animatori oratoriani. E’ inoltre da segnalare la testimonianza di una famiglia che si è dedicata totalmente alla catechesi di un gruppo di bambini di quarta.Milena ci racconta: “Nonostante i nuovi orari di lavoro non mi consentissero spesso di seguire il gruppo, ero decisa a non venire meno all’impegno di catechista, pertanto ho chiesto la collaborazione dei miei cari: mia figlia Giada con l’amica Marta, diciassettenni, e Alan, mio marito, che avrebbe garantito la sua presenza quale figura adulta e rassicurante. Ovviamente il programma dei vari incontri è stato di volta in volta preparato insieme, in famiglia. Le due giovanissime catechiste sono state encomiabili: essendo state di recente ad Assisi con gli animatori del Grest, hanno presentato in modo affascinante la figura di San Francesco”. Alan ammette di essere stato sulle prime un po’ restio. “Poi sono entrato nel gruppo chiudendo il cerchio con la presenza totale della mia famiglia. Ora posso assicurare che è emozionante seguire i bambini: sto volentieri con loro anche perché percepisco che sono felici. Dietro c’è sempre la regia di mia moglie e la testimonianza delle ragazze che è forte e appassionata”. Giada osserva che “il catechismo è diverso dal Grest: io ora sto dando di più e mi accorgo che anche piccoli gesti aprono i bambini all’ascolto. Io ho fatto tutto il possibile e ho avuto uno splendido riscontro”. Le fa eco Marta: ”Ho accettato con entusiasmo la proposta del catechismo. Con questi bambini abbiamo trovato soluzioni alternative per coinvolgerli. Peccato che questa esperienza sia stata all’improvviso spezzata dagli eventi”.La catechista Nadia, pure di quarta, ha potuto contare sulla collaborazione di Ilaria, forte dell’esperienza di scout, di ministrante e di animatrice. “Molto aperta alle verità della fede, questa ragazza ha svolto il nuovo ruolo con tanta passione ed è stata molto apprezzata dai bambini che l’hanno sentita tanto vicina”. Ilaria premette che è sempre entusiasta di stare con i bambini: “E’ il dono più grande per me quando mi ringraziano con un sorriso, anche perché mi fanno capire che seguono e ascoltano. Se tutto andrà bene, vorrei tanto ripetere questa esperienza che consiglio ai miei coetanei”.Elisa è stata associata alle catechiste Franca e Paola in una seconda media. “Forse perché ero vicina ai ragazzi per età, essi hanno colto con partecipazione la mia testimonianza di fede concreta e forte. Alcuni li conoscevo dal Grest, pertanto la fiducia è stata piena. Spero tanto di ripetere questa esperienza molto positiva”. Lo confermano le catechiste constatando come sia stata “una grande sorpresa il gradimento di questa presenza che ha avuto molto ascendente sui ragazzi con un linguaggio affine e ha poi tenuto con loro il contatto nel tempo dell’isolamento”. Martina è stata aggregata a un gruppo di prima media con le catechiste Lara, Patrizia e Paola. “E’ stato bello – osserva- entrare nel gruppo dei catechisti e partecipare alla programmazione delle attività. Ho avuto con i ragazzi un dialogo facilitato dall’età e ho notato con piacere che seguivano con interesse riflessioni e proposte. Direi anche ai miei coetanei di fare questa esperienza molto arricchente”. Da parte loro le catechiste hanno apprezzato molto la disponibilità di questa ragazza sempre felice di offrire un contributo con la sua ricchezza di riflessioni e messaggi che ha inviato ai ragazzi e ai genitori.