San Vito, in poche ore raccolti 10mila euro per la terapia intensiva

L'idea di Jari Pasian sostenuta dalla Somsi e altre realtà. Acquistate attrezzature donate alla terapia intensiva del locale ospedale

Sono stati raccolti 9.654 euro a San Vito per il reparto di terapia intensiva dell’ospedale, grazie all’iniziativa ideata da Jari Pasian (foto) sostenuto dalla Somsi nella sua realizzazione. E’ stato così possibile acquistare un umidificatore attivo con generatore di flusso integrato AIRVO2 e due umidificatori attivi a controllo automatico con sensore di flusso e duplice controllo per ventilazione meccanica MR850ALU. L’idea viene a Jari, titolare del negozio Jafet, dopo il primo Decreto anti-Covid; nel suo laboratorio artigiano, non potendo produrre oggetti per i suoi clienti, decide di poter essere d’aiuto attraverso la creazione, consegna a domicilio e vendita di alcuni cappellini con lo slogan “Andrà tutto bene”. Successivamente le persone iniziarono a voler contribuire alla causa e donare del denaro senza ricevere in cambio nulla, la Somsi quindi decide di appoggiare il progetto aiutando Jari in questa raccolta. All’iniziativa si sono poi aggiunte altre realtà del territorio, in modo particolare La Partita da Vincere che si è impegnata nella divulgazione e altre come l’Associazione Nazionale Carabinieri sezione di San Vito, l’Associazione Sportiva Amatori Calcio Città di San Vito, l’Accademia d’Archi Arrigoni, il Volley del Sanvitese, il Gruppo Carnevale di Gleris, il Gruppo Alpini di Villotta-Basedo, l’Associazione Progetto Marco di Cordovado, e l’Associazione Micologica San Vito, che hanno acquistato i cappellini per i propri associati e per i bambini di alcuni asili, ed in generale hanno fatto raggiungere l’iniziativa a tantissimi privati cittadini.“ Questo Progetto ha avuto un riscontro veramente bello ed importante- afferma Jari Pasian- ringrazio le numerose persone che in diverse forme l’hanno sostenuto. Sono molto legato alla mia comunità ed ho avuto un’educazione all’associazionismo e al senso di “contributo al mondo”, per questo quando nel primo periodo di stop alle attività, a me era ancora permesso di lavorare, ho deciso di dedicare quella che io ritenevo una condizione privilegiata, per fare qualcosa di concreto, per aiutare la terapia intensiva, il luogo che più di ogni altro necessita di sostegno. Il mio pensiero ora va a tutti i colleghi commercianti che in questo momento si trovano a vedere la propria “creatura” chiusa il frutto del proprio impegno, il proprio negozio che non si sa se sopravviverà. Dobbiamo tenere duro,fare squadra, non fermarci ne piangersi addosso, cercare nuove prospettive che ci diano la forza di andare avanti, con la voglia di crederci e continuare e rimboccarci le maniche, anche perché da Friulani, ed io sono anche Alpino, ne abbiamo viste di ben peggiori e ne siamo sempre usciti a testa alta”.Jari e la Somsi continueranno a raccogliere le donazioni spontanee oltre a Pasqua, finchè le persone ne avranno voglia, così da poter effettuare un secondo ordine di attrezzature, indispensabili e sempre utili al reparto di terapia intensiva.