Friuli Occidentale
Coop Futura, Centro diurno prosegue sul web
Fondamentale per gli utenti con disabilità riuscire a conservare un rapporto umano, seppur virtuale
La tecnologia supplisce all’impossibilità di vedersi di persona, permettendo di mantenere contatti umani che, nel caso delle persone con disabilità, sono fondamentali anche a livello terapeutico: interessante l’iniziativa della cooperativa sociale Futura di San Vito al Tagliamento che, in seguito alla chiusura del suo centro diurno per l’emergenza coronavirus ha pensato di dare una continuità ai propri laboratori, ai percorsi di sviluppo delle autonomie ed educativi. “Infatti – spiegano Michele Ervoni, responsabile dei servizi della cooperativa e Sara Mattei, referente del laboratorio di teatro – abbiamo pensato di continuare a fare rete anche da casa, con telefonate o videochiamate Whatsapp, proponendo a tutti attività organizzate come scrivere, disegnare, colorare, mandare foto, video, dedicare canzoni agli amici. Un insieme di iniziative per documentare in vario modo la vita a casa di ciascuno e condividerla con gli altri per ora in maniera virtuale, ma con il buon proposito, una volta rientrati, di raccogliere tutto e raccontare di Noi ai tempi del Coronavirus. E l’idea che ci sta balenando in mente sarà di farlo attraverso il teatro”. Gli utenti del centro diurno hanno subito apprezzato l’iniziativa, inviando numerosi materiali con i quali si sta realizzando un grande racconto collettivo. “La notizia del centro diurno chiuso – proseguono i due educatori – per loro era stato un impatto fortissimo. Molti sono rimasti disorientati, alcuni spaventati, qualcuno proprio arrabbiato, chi con la tristezza si è anche messo a piangere. La proposta digitale che abbiamo fatto è stata accolta quindi come un vero e proprio balsamo benefico”. Molto apprezzate anche le videochiamate, sia per gli utenti che per gli stessi operatori bravi a ricalibrare le attività e a “reinventarsi” in così poco tempo. “Vi ringrazio per quello che state facendo – ha scritto loro il presidente della cooperativa Gianluca Pavan -: non serve che ve lo dica io, lo sapete voi meglio di me l’importanza di quello che state facendo. Se ne parla poco, o meglio, niente, perché sappiamo bene che abbiamo a che fare con categorie di persone di cui non si parla mai. La cui sofferenza non interessa nessuno. Per questo il vostro intervento è importantissimo, per contenere un malessere che in un momento così estremo può diventare devastante”.