Veneto Orientale
“Venezia 1600 anni di storia” a San Michele al Tagliamento
Aperta al pubblico la collezione d'arte contemporanea per la sua 3° data del tour veneto
Arriva a San Michele al Tagliamento (VE) l’unica collezione di opere contemporanee dedicate ai 1600 anni di Venezia.
Negli spazi espositivi di San Michele in Arte e di START, il Comune di San Michele al Tagliamento ospita l’eccezionale serie di quadri e sculture realizzate dagli artisti della NEXT Art; la mostra sarà inaugurata il Venerdì 1° Ottobre 2021 alle ore 17.00 e rimarrà aperta al pubblico fino al 31 c.m.
La mostra è composta da 25 opere di 15 artisti, ognuno focalizzato sull’aspetto che, secondo il proprio parere, rappresenta maggiormente la millenaria storia della città interpretandola con la loro arte. Con tecniche più diverse, tra figurativo, astratto e scultura, la mostra proietterà il visitatore attraverso le passioni degli artisti in un tour che possiamo definire una vera e propria dichiarazione d’amore per Venezia. La prima grande novità di questa terza tappa sarà l’apertura, da parte della NEXT Art, ad altri artisti che esporranno esclusivamente all’interno dell’adiacente spazio START: contenitore artistico già inaugurato nel 2020 e attivo fino ad oggi. Tutti i nuovi lavori saranno opere realizzate ex novo ispirate alla millenaria storia di Venezia da artisti locali del territorio che comprende Portogruaro, San Michele, Latisana, Lignano e Bibione.
La seconda novità invece riguarda il PRIMATO DEI QUADRI UNICI. E’ stato scoperto che ben 2 quadri della COLLEZIONE VENEZIA 1600 ANNI DI STORIA, sono unici al mondo perchè uno raffigura per la prima volta il Gonfalone a 5 code (opera di Daniele Cellini): è la prima raffigurazione pittorica del Gonfalone a 5 code delle città Oltremarine della Repubblica di Venezia e il secondo invece dal titolo “Voci Sottosopra – Venezia 1600” (opera di Vanessa Modafferi) è l’unico dipinto esistente che va visto e ascoltato perchè parla in veneziano (mai avvenuto prima).
Partner dell’iniziativa, oltre al Comune di Marcon, ci sono Venetodoc, un calzaturificio che produce sneakers serenissime con tanto di gonfalone con il leone di san marco: un prodotto veneto per i veneti con parte del ricavato destinato alle aziende venete in difficoltà; e BellCuore Azienda Agricola che ha dedicato una linea di prosecchi doc ai 1600 anni della città lagunare, grazie ad uno spirito di appartenenza che lega BellCuore alla città di Venezia; aziende che condividono l’amore per la propria terra in linea con le motivazioni che spingono l’organizzatore – l’Associazione NEXT – nella realizzazione di attività atte a valorizzare il panorama culturale veneto. “Un tour straordinario – spiega Daniele Cellini presidente dell’associazione – siamo arrivati alla terza data di una collezione che merita veramente di essere vista, respirata, ascoltata con il cuore perche è davvero composta da opere di artisti che ci hanno messo tutta la loro passione. Esporre qui a San Michele al Tagliamento ci fa rendere conto come sia positivamente percepita, accettata e voluta la collezione artistica. Un’altra grande occasione per parlare di cultura, radici e appartenenza, crediamo rappresenti veramente un gesto di appartenenza culturale che rende vive le tradizioni e l’identità veneta. L’idea di festeggiare la propria città nella ricorrenza della nascita, parte dalle iniziative celebrative “I NATALI DI VENEZIA” realizzate da Ca Pier Eventi e venessia.com fin dal 2012 lanciando così l’appuntamento annuale che ha coinvolto anche la NEXT arrivando ai festeggiamenti attuali dei 1600 di questo 2021”.
La tradizione vuole che la città sia stata fondata il 25 marzo del 421, giorno in cui venne consacrata la splendida chiesa di San Giacomo di Rialto, probabilmente la più antica della città. Una data che si fa risalire anche alla fonte manoscritta del chronicon altinate e, in tempi più recenti, allo storico rinascimentale Marin Sanudo il quale, descrivendo il grande incendio di Rialto del 1514 nei suoi diari, scrive: “solum restò in piedi la chiexia di san giacomo di rialto, la qual fu la prima chiexia edificata in venetia dil 421 a dì 25 marzo, come in le nostre croniche si leze”.
Tra le opere esposte, ce ne sono alcune che in particolare godono di ulteriori riferimenti storici come il ritratto di Ernest Hemingway all’Harry’ Bar che proprio quest’anno compie 90 anni dalla sua apertura; o le opere di Sebastiano Musitelli che interpreta con gli acrilici la nascita di Venezia realizzando il tutto su legno di briccola recuperata in laguna e riciclata; Gli artisti sono provenienti da più regioni geografie, oltre al Veneto, anche Friuli, Umbria e Grecia.
Tutte le opere della Collezione sono originali e realizzate in periodo di Lockdown, quello scorso Marzo che ha ispirato gli artisti a celebrare la loro amata Città.
Gli spazi espositivi di SAN MICHELE IN ARTE ospitano la mostra con ingresso libero dall’ 1 al 31 Ottobre con i seguenti orari: da Martedì a Venerdi dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30. Il Sabato dalle 9.00 alle 13.00. Chiuso la Domenica e il Lunedì.
Gli artisti partecipanti sono: Marta Arnoldo (VENEZIA), Vanessa Modafferi (LIGNANO SABBIADORO – UD), Daniele Cellini (VENEZIA), Sebastiano Musitelli (VENEZIA), Cristina Meotto (BIBIONE), Simone De Bortoli (ARIIS – UD), Andrea Pagotto (PORTOGRUARO – VE), Lucia Zamburlini (LATISANA – UD), Barbara Kushi Manferini (PERUGIA), Michalis Dolapsakis (GRECIA), Jacopo Rumignani (LIGNANO SABBIADORO – UD), Lara Scarpa (VENEZIA), Francesca Ferrarese (BELLUNO), Martina Tauro (CESAROLO – VE), Riccardo Gatti (VENEZIA). Tutte le opere sono inedite e per la prima volta in esposizione a San Michele al Tagliamento.
L’esposizione rispetta le normative anti covid in vigore. L’unica mostra d’ arte contemporanea di opere dedicate ai 1600 anni di Venezia. Info 342.6968991 Email: nextassociazione@gmail.com
IL PRIMATO DEI QUADRI UNICI E’ stato scoperto che ben 2 quadri della COLLEZIONE VENEZIA 1600 ANNI DI STORIA, sono unici al mondo perchè uno raffigura per la prima volta il Gonfalone a 5 code: è la prima raffigurazione pittorica del Gonfalone a 5 code delle città Oltremarine della Repubblica di Venezia e il secondo invece dal titolo “Voci Sottosopra – Venezia 1600” è l’unico dipinto esistente che va visto e ascoltato perchè parla in veneziano (mai avvenuto prima).
Fin ora le opere, assieme a tutta la collezione, sono state esposte da Aprile a Venezia Palazzo Sagredo, a Marcon (VE) negli spazi espositivi del Centro Culturale De Andrè e poi a San Michele al Tagliamento presso gli spazi espositivi “San Michele in Arte”. Dopo un’attenta ricerca da parte di alcuni storici e studiosi di storia veneta, incuriositi dalla mostra perché risulta l’unica collezione di arte contemporanea con opere dedicate ai 1600 anni di Venezia (si non ce ne sono altre in tutto il territorio veneto), ne è risultato che ben 2 quadri hanno un primato unico.
I quadri in questione: El Leon a 5 Code e Venezia Sottosopra, sono opere rispettivamente di un artista veneziano Daniele Cellini e dell’artista friulana Vanessa Modafferi, i quali non avevano minimamente idea dell’unicità del loro operato.
Ma guardiamo da vicino le 2 opere. Con “IL LEON A 5 CODE” secondo la visione dell’artista Cellini, tra le cose più significative, che hanno maggiormente identificato Venezia nei secoli, è sicuramente la sua bandiera. Originariamente il vessillo nasce con 6 code ad indicare ognuno i sestieri della città, poi con la Regione Veneto le code divennero 7, una per ogni capoluogo di provincia; ma, in verità, è esistito anche un gonfalone a 5 code. Il gonfalone a cinque code è’ il Leone della marina da guerra degli “Oltramarini”, cioè delle terre di S. Marco al di là dell’altra sponda dell’Adriatico; le 5 code stanno ad indicare le Governatorie Oltramarine, cioè: Zara, Spalato, Traù, Perasto (che era anche la “Serenissima Gonfaloniera”, cioè quella che aveva l’incarico di conservare la bandiera da guerra della flotta Veneziana) e Sebenico. L’artista Cellini innamorato della sua città natale Venezia, ad oggi, si ritrova ad abitare a Portogruaro, terra di confine del Veneto, e sentendo la forte appartenenza a San Marco si immedesima negli oltremarini come la bandiera a 5 code al di là della sponda. L’opera è stata dipinta proprio il 25 Marzo 2021. A rendere ancora più
particolare il dipinto è la tecnica che l’artista usa, anch’essa unica ed originale: utilizza scarti di materiale organico intinto di colore acrilico e scagliato sulla tela posizionata verticalmente, il materiale sbattendo lascia una macchia/traccia di colore. Il continuo lanciare crea forme e colori che riempiono il quadro secondo la visione e l’emozione di Cellini. Prima dell’asciugatura viene rimosso lo scotch carta che coprivano le linee che dettano la forma della bandiera della Serenissima. In questo caso il materiale organico usato sono i baccelli di piselli: lo scarto che l’artista ha avuto dalla preparazione del tipico piatto del Doge in uso il 25 Marzo risi e bisi (risotto con i piselli). Misure 125 x 102 cm, acrilico su tela.
Nella seconda opera l’artista ideatore del dipinto, Vanessa Modafferi, ha immaginato la Venezia attuale come fotografia del momento storico, con uno stacco netto da quello che era e quello che è. La gente nelle proprie case e le calli vuote, animate solo dai Nizioleti che hanno preso vita andandosene a spasso. Restano le voci della gente che riecheggiano a tutte le ore, le voci di chi ci abita sempre e resiste. Venezia è un monumento vivo di Resistenza, Venezia è femmina e di spalle osserva, chi va, chi viene e chi torna. Ed è proprio sulla frase ”restano le voci” che l’artista ha inserito l’audio trasformando il quadro in “ascoltabile”: tramite delle casse stereo si può udire il vociferare in lingua veneta, registrazione che ha fatto personalmente tra gli abitanti della laguna. Tecnica mista: acrilico, stucco e smalti con collage. Misure 80 x 120 cm.
In una attenta ricerca condotta dallo storico Irene Marin, non che professionista nel settore turistico culturale, possiamo affermare che le due opere risultano uniche al mondo: “sono uniche perchè inedite – spiega lo storico Marin – dove in una troviamo dipinto in acrilico per la prima volta il Gonfalone a 5 code (senza considerare la piccola bozza acquerello facente parte della collezione Bressan del XVII sec, e una prima stampa in bianco e nero dei primi del 700) e nell’altro un quadro che ha voce e questa voce è veneziana: un audio che lo rende vivo. L’unicità di queste due opere contribuisce sicuramente ad aumentare, non solo il valore culturale della collezione Venezia 1600 Anni di Storia, ma anche il senso di appartenenza e identità di artisti del territorio, dimostrando quanto la passione possa dar vita ad opere uniche.