Chiesa
Giubileo delle famiglie, dei bambini, dei nonni e degli anziani: dal 30 maggio al 1° giugno

La grande cupola di Michelangelo che domina la Piazza visibile da molte zone di Roma, la basilica di San Pietro è un riferimento dal forte valore spirituale, essa rappresenta il centro della cristianità, luogo di culto e pellegrinaggio, racchiude la sua storia religiosa con le sue origini più antiche.
E’ qui che il Giubileo universale della chiesa cattolica continua ad emozionare e invitare una moltitudine di famiglie, bambini, nonni e anziani mano nella mano a pregare insieme attraverso la veglia eucaristica, il rosario, una breve meditazione sul tema della speranza dei modelli di famiglie sante, come ad esempio beato Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini o genitori di Santa Teresa di Liesieux, testimonianze di coppie con figli, di nonni e di famiglie separate. E’ un momento di intensa emozione dove migliaia di fedeli non resteranno indifferenti perché il condividere l’Eucaristia in prima persona e insieme ad altri pellegrini è segno di fede e di speranza
È il giubileo che non giudica ma invita le famiglie del mondo a varcare la porta Santa, conoscendo quali sono le problematiche che Papa Francesco già indicava nella bolla di indizione del giubileo 2025.
Nel nostro tempo si avvertono crisi, anche all’interno delle famiglie, ma anche tra famiglie e figli. In questo terreno accidentato e dove i fattori disgreganti creano lacerazioni ecco che occorre ricercare delle soluzioni per ritrovare una concordia. Le famiglie devono aprirsi. L’educazione familiare e la cura filiale è primaria e non può essere delegata ad altri, il suo apporto deve perseguire l’opera di educare e orientare la crescita dei figli ad un vivere cristiano, di fede, amando il prossimo di qualsiasi etnia e rispettandone la dignità. Ce necessità di trasmettere buoni valori come segno d’amore.
Sicuramente per i genitori far crescere i propri bambini rappresenta un vero e proprio “magistero” come recita l’Esortazione Apostolica di San Giovanni Paolo II (22 nov. 1981) “Familiaris Consortio”. Anche la scuola ed altre realtà devono interagire e concorrere alla formazione educativa e formativa dei giovani. Occorre collaborazione.
La Chiesa è sempre vicina alle famiglie, ai giovani, ai nonni e agli anziani. Lo testimonia anche il Sinodo sulla Famiglia del 2015 indetto da Papa Francesco.
Le famiglie con i loro figli rappresentano il futuro dell’umanità. Si assiste in vari paesi a una preoccupante calo della natalità.
I conflitti generazionali esistono, così come anche i dissidi familiari sempre più frequenti. In tale ambito le comunità parrocchiali tra le tante complessità delle situazioni donano speranza e accompagnano premurosamente tutti coloro che sono in difficoltà.
I nonni ricoprono un ruolo molto importante. Non a caso si notano nonni che nei parchi giocano con i loro nipotini, diventandone anche compagni di giochi. Hanno molta pazienza, perseveranza e disponibilità. Spesso sono proprio i nonni che recitano le preghiere insieme ai nipoti. Sono un esempio per far comprendere ai più giovani l’importanza del rapporto con Dio e con la nostra religione. Nonni che sovente li accompagnano in chiesa. I giovani capiscono l’importanza del momento della comunione anche quando vedono i genitori e i nonni ricevere l’Eucaristia.
Ecco allora che le crisi familiari e quelle di gioventù unite alle fratture tra anziani e giovani hanno bisogno di testimonianze, di fede in Gesù, ma anche di un impegno più responsabile verso l’educazione, l’ascolto e dare risposte, con parole adatte ai figli così da chiarire loro i dubbi più importanti e strani nei vari campi.
Il Giubileo che ci viene offerto dalla Chiesa è un dono per l’inizio di una vita nuova nel rapporto di comprensione, armonia e pace tra genitori figli nonni e anziani e dove i contrasti o le differenze possono essere superate con il dialogo, l’ascolto ma anche con la capacità di perdonare Papa Francesco parlava spesso di perdono come un atto fondamentale per la pace interiore e per la costruzione di relazioni sane.
Prendiamo a modello la Santa Famiglia di Nazareth, Maria sa bene cosa significa una porta aperta o chiusa, perché aspetta un figlio, per chi non ha riparo, chi deve scampare al pericolo. Le famiglie cristiane devono trovare nel giorno del loro giubileo della speranza, la porta sempre aperta al cammino della santità in tutto il mondo. Ringraziamo il Signore del dono del successore di Pietro, il nuovo Papa Leone XIV affinché benedica le famiglie e dia coraggio che con l’amore si vince ogni delusione. Affidiamo, alla Sacra Famiglia di Nazareth questa giornata del giubileo delle famiglie.
Clemente Patrizi