Cinto Caomaggiore è uno dei migliori Comuni italiani nella gestione dei rifiuti

Lo attesta il rapporto di Legambiente. La cittadina ha prodotto 73,3 Kg indifferenziati per abitante, mentre la raccolta differenziata ha raggiunto quota 81,5%

Cinto Caomaggiore è uno dei migliori comuni italiani nella gestione dei rifiuti. Lo attesta il rapporto 2020 dei “Comuni Ricicloni”, che Legambiente ha pubblicato alla fine dello scorso mese di ottobre, in ritardo di qualche mese rispetto agli anni precedenti: quello del 2020 è il ventisettesimo dossier annuale con i dati consuntivi dei rifiuti relativi al 2019.

I DATI In quest’anno il comune di Cinto Caomaggiore ha prodotto 73,3 Kg di rifiuto indifferenziato per abitante, mentre la percentuale di raccolta differenziata ha raggiunto quota 81,5%. Legambiente classifica come ricicloni i comuni che hanno una produzione annuale di rifiuto indifferenziato non recuperabile inferiore ai 75 Kg per abitante. In tutta Italia nel 2019 sono stati 598 su oltre gli 8.000 in totale: “Sono aumentati di una cinquantina rispetto all’anno precedente, ma sono ancora pochi” osserva Legambiente.

IL NORD-EST Resta sempre in testa alla classifica grazie alla raccolta “porta a porta”. Il Veneto ha in classifica ben 168 comuni (il 30% del totale), il Friuli VG ne ha 48 (il 23%) ed anche il Trentino Alto Adige è tra le regioni più virtuose. Si tratta di una competizione tutta positiva verso l’obiettivo “Comuni Rifiuti Free” cioè liberi da rifiuti. La quantità ridotta di rifiuti non recuperabili si associa necessariamente ad efficaci raccolte differenziate avviate a riciclaggio, ma anche ad acquisti di beni, opere e servizi, che valorizzino i materiali recuperati da raccolta differenziata.

I risultati lusinghieri di Cinto Caomaggiore sono stati possibili grazie al senso civico di tutti i cittadini, che hanno praticato all’inizio del ciclo una suddivisione sempre più attenta dei rifiuti, a cui si affianca l’ottimo lavoro svolto da Asvo, riconosciuta a livello nazionale per la qualità della raccolta e dello smaltimento.

Il dossier di Legambiente, infatti, attribuisce inoltre ad Asvo nel suo insieme il riconoscimento di Consorzio virtuoso (96.668 abitanti e 65,8% di raccolta differenziata, pur con il carico di due importanti spiagge quali Bibione e Caorle).

La gestione sostenibile dei rifiuti comprende la riduzione della loro produzione, la raccolta differenziata, il riuso ed il riciclo dei materiali nel quadro dell’economia circolare, secondo la regola delle 4 “erre”: “Riduzione, Riutilizzo, Riciclo e Recupero”. Nel bacino di Asvo, dopo il comune riciclone di Cinto Caomaggiore, vengono gli altri 8 comuni del retroterra (Annone, Concordia, Fossalta, Gruaro, Portogruaro, Pramaggiore, San Stino e Teglio Veneto), che pur avendo raggiunto una percentuale di raccolta differenziata tra il 70 e l’80 per cento, da quando l’asticella di Legambiente è stata alzata con l’innovazione dei “Comuni rifiuti free”, non sono più nella classifica. Il rifiuto secco residuo di questi comuni sfora non di molto il tetto dei 75 Kg per abitante, indicato dal concorso “Comuni Ricicloni”.

Per rientrare dovranno ridurre la quantità di rifiuto secco non riciclabile, prestando ancora più attenzione alla riduzione dei rifiuti ed alla loro corretta separazione.