Terza corsia A4, Varo campata e canna armata per accelerare il completamento Alvisopoli-Portogruaro

I lavori hanno causato la chiusura da Latisana al nodo di Portogruaro

La messa in opera di due complesse e innovative realizzazioni per la terza corsia dell’A4 ha determinato una lunga chiusura del tratto autostradale da Latisana al nodo di Portogruaro, nel fine settimana di sabato 24 e domenica 25 ottobre.

Inizialmente era prevista di 20 ore, ma a causa di un cedimento del terreno si è protratta fino alle 18 del pomeriggio di lunedì 26.

Le due opere imprimeranno una decisa accelerazione del completamento del primo sub lotto da Alvisopoli a Portogruaro del secondo lotto.

PRIMA OPERA Riguarda il varo con una tecnica innovativa della campata centrale del nuovo cavalcavia della strada provinciale tra Teglio Veneto e Fratta: un manufatto del peso di 250 tonnellate e della lunghezza di 60 metri. La tecnica utilizzata è stata studiata per garantire maggiore sicurezza nelle fasi del varo: un’ora per trasportare su due carrelloni la campata centrale, sistemarla al centro della carreggiata e ruotarla di 90 gradi; sono servite due ore per sollevarla da terra grazie ai martinetti idraulici e agganciarla alle pile, con un’operazione millimetrica comandata a distanza.

Il varo si è svolto nel corso della notte tra sabato e domenica, utilizzando una nuova tecnica, senza l’apporto di gru, mai sperimentata prima d’ora durante le fasi di costruzione della terza corsia.

Nei prossimi giorni verranno costruite le campate laterali e, quando il nuovo cavalcavia che supera la A4 sarà pronto, verrà abbattuto l’attuale infrastruttura che ha garantito il collegamento dei due centri abitati.

SECONDA OPERA Riguarda la spinta dell’ultima canna armata del sub lotto, un manufatto in calcestruzzo che consente il collegamento da nord a sud dei fossi che raccolgono l’acqua dall’autostrada, a pochi metri di distanza dal fiume Lemene.

La canna armata presenta la lunghezza di 25 metri ed è alta 3 metri e 70 centimetri, ed è stata posta a una profondità di sette metri al di sotto del livello della sede autostradale. Sono stati utilizzati due potenti escavatori che hanno effettuato uno scavo complessivo di 700 metri cubi di terreno, all’interno del quale è stato poi spinto il manufatto. Successivamente è stato ricostruito il sedime autostradale.

L’operazione si è rivelata più complessa a causa delle avverse condizioni meteorologiche.

La pioggia caduta fino alle prime ore del mattino ha ritardato gli scavi e quindi la riasfaltatura dell’autostrada. Un cedimento imprevisto ha provocato il rinvio della riapertura del traffico autostradale alle 18 del pomeriggio di lunedì 26 ottobre.