Festival musicale: lunedì 29 agosto al Russolo Enrico Bronzi e il Trio di Parma

Appuntamento alle 21 al teatro Russolo: si inizia con il Triplo concerto di Beethoven si ocntinua con Brahms. Prossimo appuntamento il 30 agosto alle 18 al Marconi con "Penombra anni 50" e alle 21 in chiesa a teglio con il Duo Pagliani-Fujino

Continua il palinsesto delle grandi occasioni per la 40ª edizione del Festival Internazionale di Musica di Portogruaro, con la direzione artistica di Alessandro Taverna, organizzato dalla Fondazione Musicale Santa Cecilia.

Domani, lunedì 29 agosto, alle 21, al Teatro Russolo, Enrico Bronzi (ben noto al pubblico di Portogruaro perché è stato per dieci anni direttore artistico del Festival) si esibirà nella doppia veste di violoncellista e direttore dell’Orchestra da Camera di Perugia, sul palcoscenico insieme al Trio di Parma (composto dallo stesso Bronzi, da Alberto Miodini al pianoforte e da Ivan Rabaglia al violino).

In programma due importanti e celeberrime pagine di Beethoven (Triplo Concerto in do maggiore, op. 56) e di Brahms (Serenata n. 1 in re maggiore, op. 11).

Enrico Bronzi, fondatore del Trio di Parma nel 1990, ha suonato nelle più importanti sale da concerto del mondo (Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Filarmonica di Berlino, Konzerthaus di Vienna, Mozarteum di Salisburgo) e per i migliori Festival (Lucerna, Schubertiade Schwarzenberg, Stresa, Ravenna) al fianco di nomi come Martha Argerich, Alexander Lonquich, Gidon Kremer e con bacchette del calibro di Claudio Abbado, Krzysztof Penderecki, Reinhard Goebel. È stato Direttore Ospite dell’Orchestra Mozart (su invito di Claudio Abbado), l’Orchestra di Padova e del Veneto, i Virtuosi Italiani, l’Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice. Insegna all’Universität Mozarteum Salzburg e ha inciso i Concerti di Boccherini (Brilliant Classics), i Concerti di C. P. E. Bach (Amadeus), l’integrale delle Suite di Bach e recentemente le Suites per violoncello solo di Bach (ancora per Amadeus). Suona un violoncello Vincenzo Panormo del 1775.

 

Il Trio di Parma si è formato con il leggendario Trio di Trieste presso la Scuola di Musica di Fiesole e l’Accademia Chigiana di Siena. Tra i tantissimi riconoscimenti ottenuti, nel 1994 ha vinto il “Premio Abbiati” della critica musicale italiana. Ha suonato con le più importanti istituzioni musicali, tra cui l’Accademia di S. Cecilia di Roma, Società̀ del Quartetto di Milano, Amici della Musica di Firenze, Teatro La Fenice di Venezia, Filarmonica di Berlino, Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Wigmore Hall di Londra, Konzerthaus di Vienna, … Ha collaborato, tra gli altri, con Vladimir Delman, Carl Melles, Anton Nanut, Bruno Giuranna e ha registrato l’integrale dei “Trii” di Beethoven, Schubert, Schumann, Brahms, Dvořák, Šostakóvič, e cd monografici dedicati a Liszt, Pizzetti e Ravel. Ivan Rabaglia suona un Santo Serafino costruito a Venezia nel 1740 (gentile concessione della Fondazione Pro Canale onlus).

 

L’Orchestra da Camera di Perugia nasce all’interno del progetto “Musica per crescere”, della Fondazione Perugia Musica Classica; debutta nel 2013 con il Progetto “Penderecki 80”, presentato alla Sagra Musicale Umbra, al Ravello Festival e all’Emilia Romagna Festival, per celebrare l’ottantesimo anno di età del compositore polacco. Collabora con importanti maestri, solisti e complessi corali (Paolo Fresu, Giovanni Sollima, Nicola Piovani, Wayne Shorter, Danilo Rea, Bruno Canino, Coro del Maggio Musicale Fiorentino, Coro della Cappella Musicale Papale di San Francesco, …

L’Orchestra ha riscontrato molto successo con Altissima Luce/Laudario di Cortona (anche registrato per Tuk Music), suggestiva rilettura del Laudario di Cortona, in collaborazione con Fresu: il progetto è stato proposto in molte prestigiose sedi in Italia. Ha recentemente registrato i Concerti per flauto di Mozart (Camerata Tokyo) con Karl-Heinz Schütz, primo flauto solista dei Wiener Philharmoniker.

 

La serata inizia con il meraviglioso Triplo Concerto in do maggiore, op. 56 di Ludwig van Beethoven: il dialogo allo specchio – per riprendere il tema del quarantesimo festival – dei tre strumenti (pianoforte, violino e violoncello), a sua volta in armoniosa complicità con l’orchestra dà vita a una pagina di grande cantabilità e brillantezza che costituisce uno dei momenti più popolari e godibili del repertorio beethoveniano, pur a fronte di una scrittura altamente virtuosistica, in particolare per la parte del violoncello.

A seguire un’opera giovanile di Johannes Brahms, la Serenata n. 1 in re maggiore, op. 11, eseguita per la prima volta nel 1860 con la direzione di Joseph Joachim. Una composizione fresca e felice che sfoggia eleganza e chiarezza, in un gioco delle parti che prelude ai nuovi orizzonti dello stile compositivo brahmsiano e che costituisce, anche grazie a un costrutto formale denso ed elaborato, il primo passo dell’autore verso una scrittura già compiutamente orchestrale.

Il Festival prosegue martedì 30 agosto alle 18 al Collegio Marconi con la “Penombra” Anni ’50. Musica e arte, un incontro con Paolo Bolpagni che metterà a disposizione rare competenze trasversali tra musica e arti figurative; alle 21 a Teglio Veneto (Chiesa di San Giorgio Martire) il duo Mattia Pagliani (violino) e Mari Fujino (pianoforte).