Il premio Gervino al paleontologo Tiraboschi

Rappresenta l'anima storico-culturale di Portogruaro, perché ha dedicato la vita alla passione per le scienze naturali e per la paleontologia

Domenica 12 gennaio, alle 16, nella Sala Consiliare del Municipio di Portogruaro, il sindaco Maria Teresa Senatore si è tenuta la cerimonia di assegnazione del Premio Gervino, il più alto riconoscimento conferito, per mano del primo cittadino, dalla nostra Città. Destinatario del riconoscimento è stato Luciano Tiraboschi, persona che rappresenta l’anima storico-culturale di Portogruaro, perché ha dedicato la vita alla passione per le scienze naturali e per la paleontologia.

LUCIANO TIRABOSCHI Si è distinto per l’impegno quotidiano nella cura, sistemazione, catalogazione, nello studio e nella promozione del patrimonio dei reperti custodito nel Museo Paleontologico Michele Gortani di Portogruaro. Grazie al lavoro di Tiraboschi questo luogo è diventato punto di riferimento per generazioni di studenti del territorio, ma ha goduto anche dell’attenzione di istituzioni accademiche nazionali. Fin da giovane Luciano Tiraboschi ha fatto parte dell’Associazione Paleontologica Michele Gortani che ha portato alla nascita del Museo Paleontologico cono sede alla Villa Comunale. La cerimonia si è aperta con l’esecuzione dell’arpista Beatrice Ravazzolo della Fondazione Musicale Santa Cecilia, che ha deliziato il pubblico della Sala Consiliare. «Non me l’aspettavo – il commento del dottor Tiraboschi dopo aver saputo di essere stato selezionato dalla Commissione – Ringrazio chi mi ha scelto fra tante, tantissime persone notevoli e meritevoli. Non mi capacito ancora di essere stato prescelto, ma sono felice».

IL PREMIO Il Premio Gervino – Città di Portogruaro, istituito nel 1983, è sempre consegnato nella domenica più vicina alla data del 10 gennaio, giorno che, convenzionalmente, viene fatto coincidere con la data di fondazione della Città di Portogruaro. Nelle passate edizioni sono state insignite persone singole, associazioni e istituzioni tenendo conto delle loro opere nei più diversi ambiti. Le candidature pervenute quest’anno sono state tutte significative. Si tratta del più prestigioso riconoscimento rivolto ai cittadini che attraverso la loro professionalità e le loro opere danno lustro alla nostra città. «Il significato del premio è quello di far conoscere la nostra Città, e riconoscere il ruolo ricoperto o svolto dalle persone appartenenti alla nostra Comunità – ha detto il sindaco – Far parte di una Comunità non significa solo essere nati in un luogo, o avere radici famigliari o di identità. Significa aver condiviso obiettivi, valori, speranze, aver lavorato per farla crescere, per migliorarla. Crediamo nell’opportunità di premiare chi opera e lavora per il bene della Comunità: è un segnale importante per i cittadini, soprattutto per i più giovani, e per la crescita civile di noi tutti». Il premio è concesso a quanti, con opere concrete nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’industria, del lavoro, della scuola, dello sport, del volontariato, con iniziative di carattere sociale, assistenziale, filantropico e con atti di abnegazione civica, hanno onorato il nome della città accrescendone il prestigio. Il premio, che viene attribuito ogni tre anni, consiste in una medaglia d’argento con diploma.

LA COMMISSIONE Luciano Tiraboschi è stato selezionato da una Commissione apposita, nominata dal Consiglio Comunale, di cui fanno parte: Lorenza Moro, Maria Teresa Ret, Roberto Sandron ed Ennio Vit. Maria Loretta Balasso, responsabile del centro culturale Altan Venanzio, ha seguito il procedimento inerente la presa in carico del Museo Paleontologico. «Ringrazio la commissione che ha saputo individuare, tra le eccellenti segnalazioni pervenute anche questa volta, una persona di altissimo valore nella comunità», ha commentato il sindaco Maria Teresa Senatore. «Da giovane ero appassionato di naturalismo – ha raccontato Tiraboschi – poi per caso e anche per ricerca ho incontrato un gruppo di appassionati di paleontologia che mi hanno agganciato praticamente, e da lì mi sono sempre dedicato alla didattica nel settore. Il Museo è stato fondato nel novembre del 1976. Qualcuno dei colleghi si è ritirato nel tempo, io ho continuato a portarlo avanti cercando di migliorarlo. Il mio lavoro è diluito in 40 anni di dedizione al Museo, l’ho sempre seguito nei restauri, nella didattica, sia rivolta ai soci della Gortani, che agli scolari di Portogruaro e da fuori». Tiraboschi conosce, reperto per reperto, il patrimonio del Museo, ne individua età, collocazione e provenienza, più come si trattasse di preziosi che di oggetti storici.

UN PO’ DI STORIA «Molti dei reperti raccolti dall’Associazione Gortani – spiega Balasso – si trovano in musei importanti quello di Storia Naturale di Venezia o di Geologia e Paleontologia di Padova. L’associazione Gortani ha compiuto una grande azione di valorizzazione delle scienze paleontologiche nel territorio. Ha contribuito alla pubblicazione del 16esimo volume della Bibliografia geologica d’Italia curata dal Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Ha svolto un’opera meritoria anche nell’ambito della divulgazione scientifica e delle scuole. Ha realizzato pubblicazioni, tra cui alcune curate dal dottor Tiraboschi». Dopo i primi anni ’90 l’attività si è diradata ma il Museo è rimasto in vita, facendosi conoscere grazie al professor Tiraboschi, socio e per alcuni anni presidente. Fu lui a esprimere il desiderio che il Comune assumesse la proprietà del Museo: ciò è avvenuto tra il 2017 e il 2018. L’amministrazione ha accettato la donazione ma sotto l’aspetto patrimoniale la Soprintendenza ha avocato allo Stato la proprietà dei reperti, rendendo il Comune depositario e responsabile della conservazione. È stata cura delle ultime amministrazioni sostenerlo e far sì che a tutti gli effetti il Museo fosse un bene culturale cittadino, mantenendo la sede, con i servizi logistici, concedendo contributi e attivando dal 2007 un progetto di didattica museale che ha visto oltre un centinaio di classi in visita a Portogruaro. «Luciano Tiraboschi – ha concluso Balasso – è stato parte propulsiva assieme al collega Antonio Foscari, che preferisce sempre nascondersi e rimanere nell’anonimato (dice indicandolo, mentre lui è seduto tra il pubblico della sala) – ma che ha curato la parte fotografica e informatica, dedicando a questa attività il suo tempo libero negli anni. «La modestia del signor Tiraboschi, che si è presentato come depositario di un ruolo, è vicinanza alla Comunità – ha concluso il sindaco Senatore – . Una persona che ha saputo mantenere un impegno e garantire nel tempo la conservazione di un luogo così prezioso. Un premio meritato per la determinazione e la passione con cui ha saputo garantire la conservazione di un luogo importantissimo per la nostra città».