Spettacoli
L’Orestea di Eschilo diretta da Carlo Boso

Giovedì 8 maggio va in scena in prima nazionale a Pordenone, alle 20.30 presso l’area esterna di Largo Cervignano,la celeberrima “Orestea” di Eschilo nell’originale allestimento prodotto dall’Académie Internationale des arts du spectacle, prestigiosa compagnia francese emergente che divulga in tutto il mondo il linguaggio della Commedia dell’Arte sotto la direzione di Carlo Boso, maestro indiscusso della Commedia dell’Arte e già ospite a Pordenone della Scuola di Teatro della Compagnia di Arti e Mestieri. Lo spettacolo, diretto da Barbara Spataro con la consulenza di Carlo Boso, arriva per la prima volta in Italia nell’ambito del progetto culturale di rigenerazione urbana “CASE GIALLE RIGENERATION” promosso dalla Compagnia di Arti e Mestieri – con il sostegno della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia per il programma PR FESR 21-27 finanziato dall’Unione Europea – in collaborazionecon la XXI edizione della rassegna “La Scena delle donne – Matrici”dedicata alla figura della madre e al tema del materno. La trilogia di Eschilo, che narra una lunga sequenza di crimini familiari fra cui il matricidio di Clitemnestra da parte del figlio Oreste, è l’incipit tematico della storica manifestazione a cura della Compagnia di Arti e Mestieri, che intende partire proprio dal discorso mitico per arrivare ad approfondire attraverso il teatro fatto dalle donne la figura materna in tutte le sue possibili declinazioni, anche le più attuali.
Lo spettacolo arriva direttamente dalla Francia per rappresentare la tragedia in una nuova e dinamica chiave, sprizzante di energia e di vitalità, per uno strepitoso incrocio fra due forme teatrali che, seppur in epoche molto distanti, hanno contribuito a fondare il teatro europeo moderno. La pièce vede anche il coinvolgimento degli spettatori, chiamati a esercitare il proprio potere decisionale rispetto alle sorti del protagonista Oreste. Chi guida davvero le azioni dell’uomo sulla terra? Sono gli dei a decidere il suo destino o è l’uomo stesso a determinarlo? E dove finisce il libero arbitrio per lasciare spazio al fato? Sono alcune delle domande a cui il lavoro, capace di mescolare tradizione e modernità, cerca di dare risposta. Lo fa non solo esplorando le emozioni e le dinamiche dei personaggi in modo coinvolgente, ma anche con scenografia e musiche che arricchiscono ulteriormente l’esperienza sensoriale del pubblico. Per una visione innovativa, e unica, dell’opera classica. Ingresso gratuito.