Diocesi
Giubileo degli adolescenti, 26 e 27 aprile: anche 600 dei nostri a Roma

Con questa immagine forte e carica di significato, il cammino dei giovani adolescenti verso il Giubileo del 26 aprile 2025 si fa sempre più concreto. Anche la nostra diocesi partecipa a questo grande evento, inserito nel contesto dell’Anno Santo, con un gruppo di adolescenti accompagnati dagli educatori, dagli animatori, dai catechisti, dai capi scout e dai referenti della Pastorale Giovanile. E’ una esperienza di comunione e di fede condivisa, un pellegrinaggio carico di simboli, in particolare quello della “porta”: soglia da attraversare, confine da superare, apertura verso un futuro da scoprire con fiducia.
Un cammino condiviso
La Pastorale Giovanile diocesana ha accolto con entusiasmo l’invito della CEI a prendere parte al Giubileo degli Adolescenti, un evento che vedrà convergere a Roma ragazzi e ragazze da tutta Italia.
Il nostro gruppo sarà formato da circa 500 adolescenti, provenienti da una trentina di parrocchie e percorsi formativi sia associativi come Azione Cattolica e Scout che percorsi catechistici o di animatori parrocchiali. Li accompagnano 100 adulti organizzati e preparati negli ultimi mesi dall’equipe diocesana della Pastorale Giovanile.
Per i nostri adolescenti, il Giubileo rappresenta molto più di un viaggio: è una tappa importante del loro cammino di fede, un’opportunità per sentirsi parte della Chiesa universale e per vivere un momento di grazia e di fraternità insieme ai coetanei di tutta Italia.
Cuore del Giubileo
passare la Porta Santa
Il momento centrale è il passaggio della Porta Santa nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, uno dei gesti simbolici più forti del Giubileo. Attraversare quella soglia sarà per i nostri ragazzi un gesto interiore ed esteriore: da un lato, la consapevolezza di un cammino personale segnato da tappe, svolte, attese; dall’altro, il desiderio di aprire il proprio cuore alla speranza, al perdono e alla presenza di Dio.
Nel materiale preparatorio dal titolo “Di porta in porta… sulla soglia del futuro”, il simbolo della porta viene proposto come immagine di tutte quelle esperienze che, nella vita dei ragazzi, segnano un passaggio: la scuola, le amicizie, le scelte difficili, i lutti, i sogni. Ogni adolescente è chiamato a rileggere la propria storia attraverso queste “porte”, a volte aperte con entusiasmo, altre chiuse con dolore, altre ancora semplicemente socchiuse nell’attesa che qualcuno bussi.
Aspettative e desideri
La nostra diocesi si prepara a questo momento con il desiderio di offrire un’esperienza vera, che lasci il segno nel cuore dei ragazzi. Non un evento da vivere come spettatori, ma da protagonisti. Il Giubileo vuole essere un’occasione per riscoprire che la fede non è teoria, ma vita concreta. Che Gesù è colui che bussa alla porta del nostro cuore, ma non forza mai l’ingresso. Sta a ciascuno decidere se aprirgli.
Ci aspettiamo che i ragazzi vivano questi giorni con cuore aperto, pronti a lasciarsi stupire e interpellare. Sarà importante il clima di ascolto, di accoglienza reciproca, ma anche di festa, di gioia condivisa. Perché la fede, soprattutto in età adolescenziale, passa anche attraverso la bellezza dello stare insieme, della fraternità semplice, dell’incontro autentico con l’altro.
Un cammino
che continua
Il Giubileo non si esaurirà a Roma. Il nostro desiderio è che quanto vissuto si trasformi in un seme da coltivare nelle comunità, nelle parrocchie e nei gruppi.
I ragazzi, al loro ritorno, saranno invitati a raccontare ciò che hanno vissuto, a diventare “portatori di speranza” nei luoghi della vita quotidiana: nella scuola, nella famiglia, nel tempo libero.
Per questo stiamo preparando momenti di restituzione e condivisione a livello locale, in cui i pellegrini potranno incontrare coetanei che non hanno partecipato al viaggio e trasmettere loro il senso profondo di quanto hanno vissuto. In questo modo il Giubileo potrà diventare davvero una “porta aperta” per l’intera comunità diocesana.
In preghiera
e in cammino
Invitiamo fin da ora tutta la comunità diocesana ad accompagnare con la preghiera i nostri adolescenti, gli educatori e gli accompagnatori. È importante che si sentano sostenuti e amati, parte di una Chiesa che crede in loro, che investe su di loro, che li ascolta e li accoglie.
Chiediamo a ciascuno, in particolare alle parrocchie di provenienza dei partecipanti, di preparare questo evento spiritualmente, magari con una celebrazione di invio o un momento comunitario di benedizione prima della partenza.
Attraverso il Giubileo, vogliamo aprire nuove porte nella vita dei nostri giovani: porte di fiducia, di vocazione, di speranza, di fede vissuta nel quotidiano. Perché davvero possano scoprire che, varcando quella soglia, c’è Qualcuno che li aspetta… per camminare insieme a loro.
Equipe diocesana
di Pastorale Giovani