18 ottobre: Giornata contro la tratta

Comune di Pordenone e cooperativa Nuovi Vicini insieme nell'iniziativa "Pordenone non tratta" che mira a sensibilizzare l'opinione pubblica verso un fenomeno di grave violazione dei diritti fondamentali. Il numero verde per le potenziali vittime è l'800.290.290. Da febbraio 2022 14 le persone accolte, 7 quelle intercettate e emesse in sicurezza trasferendole in altro territorio, 5 intercettate e supportate legalmente e per i servizi sanitari 

Il 18 ottobre, in occasione della Giornata Europea per la Lotta Contro la Tratta degli Esseri Umani, si rinnova l’importante impegno del Comune di Pordenone e della cooperativa Nuovi Vicini contro questo fenomeno. Una giornata che offre l’opportunità di riflettere sulle sfide e gli sforzi congiunti per affrontare un problema globale che mina la dignità umana e richiede una risposta unitaria e concertata.PORDENONE NON TRATTA, questo il titolo dell’iniziativa che ormai da alcuni anni si pone l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza verso un fenomeno che rappresenta una grave violazione dei diritti fondamentali, coinvolgendo individui vulnerabili sfruttati in varie forme di schiavitù, sfruttamento sessuale, e lavoro forzato. Una problematica pervasiva che non rispetta le frontiere geografiche e colpisce individui di tutte le età, generi e provenienze.

“La tratta degli esseri umani è uno dei crimini più odiosi, che offende la dignità delle persone e persiste anche nelle nostre democrazie, quale forma moderna di schiavitù. – Queste le parole di Guglielmina Cucci, assessora alle Politiche Sociali del Comune di Pordenone – Fondamentale è quindi il concorso di tutti gli stakeholder nella prevenzione, nel contrasto e infine nell’aspetto più delicato di questo fenomeno, ovvero quello dell’affrancamento delle vittime dall’oppressione e dello sfruttamento, della loro tutela e del loro accompagnamento verso una vita dignitosa nel pieno rispetto dei propri diritti. Tutto questo è possibile grazie a un lavoro di rete sinergico e multiagenzia, che vede anche la compartecipazione dei Servizi Sociali”.

Pordenone vanta un progetto antitratta che ha una lunga storia decennale gestito dalla cooperativa Nuovi Vicini col supporto del comune di Pordenone, e inserito all’interno del progetto regionale FVG in Rete contro la Tratta. Negli anni sono state molte le sfide affrontate e le persone messe in sicurezza, soprattutto donne. Fondamentale il ruolo del numero verde antitratta, 800 290 290, quale realtà a cui le potenziali vittime possono rivolgersi e che supporta tutti gli enti antitratta nel loro lavoro quotidiano.

Ma come si concretizza il progetto oggi? Rispetto agli anni scorsi, nell’ultimo biennio si registra una maggior diversificazione delle nazionalità: mentre prima erano soprattutto donne nigeriane, quelle trafficate sul nostro territorio, nell’ultimo periodo sono state togolesi, ivoriane, indiane, pakistane e nepalesi. Diversi anche i motivi per cui si accede al progetto: se prima le donne venivano trafficate soprattutto ai fini dello sfruttamento sessuale, ora aumentano le donne coinvolte nello sfruttamento lavorativo, e si registrano casi anche di vittime di matrimonio forzato, riduzione in schiavitù e violenza domestica.

Dal punto di vista delle emersioni maschili, invece, si tratta per lo più di uomini pakistani coinvolti nello sfruttamento lavorativo. Ma qual è il percorso che le persone fanno all’interno dei progetti antitratta? Si comincia con un colloquio di emersione: in questo frangente viene raccolta la storia personale della potenziale vittima e, se ci sono le condizioni, si valuta l’ingresso nel progetto e la collocazione in uno degli appartamenti a indirizzo secretato.La logica è quella di far sì che le persone possano iniziare un percorso di integrazione all’interno di un contesto sicuro, slegandosi dai circuiti “criminali”. Una maggior tutela quindi, per concentrarsi su un nuovo percorso di vita, interrompendo tutte le forme di ricatto o persecuzione a cui erano sottoposte in precedenza.

14 le persone accolte da febbraio 2022, tra donne singole, madri singole con figli e uomini singoli. 7 invece quelle intercettate e messe in sicurezza in altro territorio, mentre 5 sono state le persone intercettate, con le quali sono state necessarie azioni di prossimità come orientamento legale, sanitario o ai servizi del territorio.

Tanti i casi di successo, come quello delle due ragazze accolte nell’ultimo anno: entrambe con un figlio a carico, si sono impegnate nell’apprendimento della lingua italiana, fino a raggiungerne un ottimo livello. Assunte con contratto di apprendistato da due diversi datori di lavoro, sono riuscite a far conciliare professione e gestione familiare, dialogando con i titolari dei due esercizi commerciali affinché potessero avere orari differenti: in questo modo quando la prima lavora, la seconda rimane con i figli di entrambe. Ora il progetto si sta attivando per la ricerca abitativa, grazie anche al supporto del servizio sociale. Una, tra tante, storie di successo, alle quali i professionisti del progetto lavorano quotidianamente.