Siccità: il Consorzio di bonifica incontra i soci

Vertice del Consorzio Meduna Cellina a Rauscedo, Montereale, Cordenons e Chions, la siccità fa ancora paura nell'imminenza della stagione irrigua

Rauscedo, Montereale Valcellina, Cordenons e Chions: sono queste le quattro realtà più baricentriche del territori provinciale scelte dal Consorzio di Bonifica Meduna Cellina per incontrare i soci e discutere del futuro dell’ente. A ciascuna delle serate i consorziati hanno risposto in grande numero. Tema principale messo sul piatto dal Presidente Valter Colussi è ovviamente quello della siccità che tanto clamore ha suscitato nel corso del 2022 ma che rischia di compromettere ancor di più l’imminente stagione irrigua. “La risposta che è stata data nei mesi precedenti dal Consorzio insieme a ciascuno dei nostri soci ha permesso di evitare la perdita dell’intero raccolto – ha rimarcato al proposito Colussi lodando lo spirito di squadra che da sempre contraddistingue il Cbmc -. Le sfide che ci attendono sono ancor più gravi: per questo stiamo puntando ogni nostro sforzo sulla riduzione dei consumi, investendo in nuovi impianti. La manutenzione delle infrastrutture esistenti ci sta invece permettendo risparmi di acqua dalle immancabili falle nella rete. Siamo sulla buona strada ma c’è ancora molto da fare se vogliamo affrontare con maggior serenità gli ormai innegabili effetti del cambiamento climatico”. Il Presidente ha anche ringraziato la società Edison che gestisce i tre laghi della Val Tramontina. “L’asta del Meduna si è rivelata quella in maggior sofferenza, con portate minime e razionamenti a partire da Ferragosto – ha concluso Valter Colussi -. Spesso consorzi e aziende energetiche si contendono la poca acqua disponibile, entrando in vivaci polemiche. Nel nostro caso devo invece sottolineare un clima di costante collaborazione. Se questa carenza di precipitazioni dovesse purtroppo persistere, l’unità di intenti ci permetterà un coordinamento generale con Edison, Regione e parti sociali. Al momento partiamo con valori simili a quelli del 2017 ma con un livello di falda decisamente più basso della magra di sei anni fa, già di per sé storica e eccezionale”.