Pordenone: 11 gennaio si parla de “Le rose di Capodistria”

Appuntamento alle 17.30 all'auditorium del Paff! presenti la dott.ssa Breda Bavdaz Čopi, agronoma paesaggista,e la professoressa dr.sc. Lucija Čok

dott.ssa Breda Bavdaz Čopi, agronoma paesaggista

dr.sc. Lucija Čok, ricercatrice, Professoressa emerita dell’Università del Litorale

 

 

L’incontro di mercoledì 11 gennaio 2023 alle ore 17.30 tratterà di rose che sono vissute sul mare, per la precisione nella vicina Capodistria. Come di consueto con il patrocinio e collaborazione del comune di Pordenone e di PAFF! Arti Fumetto Friuli, ci ritroveremo presso l’Auditorium di PAFF! in parco Galvani, viale Dante, 33 a Pordenone.

 

La dott.ssa Breda Bavdaz Čopi, agronoma paesaggista,e la professoressa dr.sc. Lucija Čok, illustreranno una recente scoperta ‘storica’ e ‘botanica’ che riguarda ‘L’antico roseto di Palazzo De Belli’ di Capodistria (Slovenia).

 

Breda Bavdaz Čopi, una presenza ormai nota da noi, è stata per 10 anni vice presidente mondiale per l’Europa medio-orientale della World Federation of Rose Societies, di cui fa parte anche ‘La Compagnia delle Rose’

Il suo grande impegno ed entusiasmo per la promozione delle rose e per la connessione internazionale fra appassionati di rose è stato riconosciuto dalla World Union of Rose Lovers’ Societies che l’ha insignita della ‘World Rose Award’ al World Congress di Adelaide, in Australia, che si è tenuto all’inizio di novembre di quest’anno.

 

La prof.ssa Lucija Čok è ricercatore senior nel campo del multilinguismo e professore di multilinguismo e comunicazione interculturale. Nel corso della sua carriera ha ricoperto diversi incarichi importanti, tra cui quello di Ministro dell’Istruzione, della Scienza e dello Sport (2000-2002) del Governo della Repubblica di Slovenia. Nel suo ruolo di ministro, ha contribuito alla creazione di istituti di istruzione superiore nella regione slovena del Litorale e nel 2003 è stata eletta primo rettore della neonata università.

Una importante carriera nel campo della ricerca e dell’Università l’hanno portata nel 2013 ad essere nominata Professoressa emerita dall’Università del Litorale ed aver ricevuto il premio alla carriera nell’istruzione superiore, conferito dal Ministero dell’Istruzione, della Scienza e dello Sport della Repubblica di Slovenia. È consulente scientifico presso il Centro Scienza e Ricerca (CRS Capodistria).

 

La ‘scoperta’ di cui parleranno le due esperte è davvero intrigante per gli appassionati di rose.

 

Partendo dalle informazioni riportate in un documento rinvenuto nel fondo della famiglia De Belli, custodito presso l’Archivio Regionale di Capodistria, è stata elaborata una affascinante ricostruzione della storia degli antichi roseti capodistriani, comparsi a partire dalla prima metà del XIX secolo. Un’indagine intrigante e suggestiva, a metà fra ricostruzione storica e congetture che si fondano su tendenze del periodo, analisi del costume e gusto d’epoca. Sullo sfondo della storia locale, si dipanano le vicende di personaggi delle nobili famiglie capodistriane, sensibili al fascino del verde e pionieri del moderno giardinaggio.

Il racconto parte dal Palazzo De Belli di Capodistria (Slovenia), che è un edificio barocco del XVII secolo che custodisce numerose particolarità al di là del valore architettonico. Dalla pianta catastale del 1819, dietro il Palazzo si vede il muro di un giardino e, nelle vicinanze, un orto botanico che poteva ospitare dei roseti.

La documentazione ritrovata ha messo in luce che nel 1834 la famiglia De Belli ha piantato le prime rose nel proprio giardino: più di 100 specie di rose (271 piante) fiorirono accanto al mare, dietro il palazzo familiare ancora prima dell’avvento delle rose moderne, create per ibridazione.

Ulteriori ricerche potrebbero confermare l’ubicazione precisa del roseto citato nel documento ritrovato, così come di altri eventuali roseti nel cuore dell’antica Capodistria.

 

Una scoperta davvero interessante a breve distanza da noi che ci solleciterà senz’altro ad una visita del Litorale sloveno e delle sue rose.