Pordenone
Il film “Ninjababy” nei cinema del Fvg
La Tucker Film porta in regione (da giovedì 13) la commedia più divertente e più sfacciata della stagione. Il film norvegese sarà proiettato a Cinemazero di Pordenone lunedì in lingua originale con i sottotitoli in italiano
Incoronato “Miglior commedia” agli European Film Awards e premiato anche al Giffoni e al South by Southwest (SXSW) di Austin, il cult norvegese Ninjababy arriva il 13 ottobre a Cinemazero di Pordenone, al Visionario di Udine, all’Ariston di Trieste e al Kinemax di Gorizia, sotto il segno della Tucker Film. Un viaggio senza filtri, tanto brillante quanto sfacciato, dentro i pensieri di una ragazza ironica, spigolosa e indipendente. A Cinemazero la proiezione di lunedì 17 alle 21 sarà in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Astronauta? Guardia forestale? Assaggiatrice di birra? Fumettista? Rakel, 23 anni, deve ancora decidere cosa farà da grande, ma intanto scopre di aspettare un bambino. Totalmente inatteso. Totalmente indesiderato. A lei non interessa capire chi sia il padre: a lei interessa capire come gestire la bomba atomica appena piovuta sulla sua vita. Rakel, del resto, non scopre semplicemente di aspettare un bambino: scopre di aspettarlo… già da sei mesi!
“Ninjababy”, cheporta la firma di una regista sempre attentissima alle tematiche femminili come Yngvild Sve Flikke, vede brillare nei panni di Rakel l’irresistibile Kristine Thorp (applaudita all’ultimo Festival di Cannes per Sick of Myself di Kristoffer Borgli) e ha già conquistato il cuore del pubblico internazionale. Tra molte risate e altrettanti spunti di riflessione. «Con Ninjababy – commenta, infatti, la stessa Yngvild Sve Flikke – volevo sollevare alcune domande sulla maternità. È qualcosa che viene naturale a tutti o è differente per ognuno di noi? Nella maggior parte del mio lavoro mi piace mettere in discussione i limiti di genere. Possiamo davvero dire che qualcosa è intrinsecamente femminile o maschile? Io non credo. Assieme agli sceneggiatori volevo ampliare il modo in cui le donne vengono mostrate nei film: scrivendolo, quindi, era importante non provare imbarazzo o non avere dei ripensamenti».