Cinemazero: un film per sostenere la libertà in Iran

"Gli orsi non esistono" di Jafar Panahi arriva a Cinemazero, segno di vicinanza a chi si batte per i diritti e la libertà in Iran. Appuntamento lunedì 10 ottobre alle 20:45 

Cinemazero porta anche a Pordenone “Gli orsi non esistono”, l’ultimo film del regista iraniano Jafar Panahi, Premio speciale della giuria alla Mostra del cinema di Venezia. Lunedì 10 ottobre alle 20:45 l’opera sarà proiettata in versione originale in lingua persiana, azera e turca, con sottotitoli in italiano. È un’occasione per i madrelingua di ascoltare il suono delle proprie origini e, per tutti, di immergersi in un paese e una cultura dal grande fascino, in un momento in cui in Iran il regime mostra un volto sempre più brutale e sanguinario e si moltiplicano le manifestazioni per chiedere diritti e libertà. Il film, in programma in italiano in questi giorni, narra due storie d’amore parallele, in cui gli innamorati sono tormentati da ostacoli nascosti e ineluttabili: la forza della superstizione e le dinamiche del potere.

Panahi, già condannato agli arresti domiciliari come oppositore del regime, è in carcere dallo scorso luglio. Assente a Venezia, è comunque riuscito a inviare un messaggio scritto: «Siamo filmmaker: per noi vivere significa creare. I nostri lavori non vengono commissionati da qualcuno e per questo alcuni governi ci vedono come criminali. Ad alcuni di noi è stato impedito di fare film, altri sono stati costretti all’esilio o isolati. Eppure la speranza di poter creare ancora è per noi una ragione di vita».

Cinemazero da sempre dedica una particolare attenzione per il paese mediorientale. È grazie al Pordenone Docs Fest e a Tucker film se il documentario “Be my voice” è arrivato quest’anno nelle sale italiane ed è ancora in distribuzione. Il film di Nahid Persson racconta la rivoluzione gentile contro la discriminazione di genere della celebre giornalista e attivista iraniana Masih Alinejad,in esilio negli Stati Uniti. Un tema di grandissima attualità, specialmente dopo che la morte di Mahsa Amini, arrestata perché non indossava il velo in modo corretto, ha innescato proteste in tutto il paese. “Be my voice” si è aggiudicato il premio del pubblico alla XIV edizione del festival pordenonese nel 2021.