Spettacoli
Echi dal cotonificio, lo spettacolo di Lorusso Dal Linz con Carla Vukmirovic
Quella dei cotonifici è una storia particolare che è strettamente intrecciata a quella di Pordenone e, soprattutto, con le tematiche del lavoro femminile. Ad indagarne, tramite convegni, spettacoli teatrali e anche una mostra fotografica che ha messo a confronto le foto d’archivio con la situazione attuale e che è stata ospitata sia alla Biblioteca Joppi di Udine che alla Civica di Pordenone ci ha pensato l’Associazione Muse Orfane che giovedì 13 alle ore 20.45 all’Ex Convento di San Francesco presenterà lo spettacolo teatrale “Echi dal cotonificio”, un monologo teatrale scritto e diretto da Silvia Lorusso Dal Linz e che vede sul palco l’attrice Carla Vukmirovic recitare accompagnate dagli interventi sonori dal vivo di Davide Ceccato. Lo spettacolo rientra nel programma delle attività delle Pari Opportunità del Comune di Pordenone per l’8 marzo 2025, Giornata Internazionale della Donna. Un appuntamento con la storia al femminile che affonda le proprie radici sul territorio.
La performance ripercorre a livello scenico la storia dei cotonifici friulani, che rappresentano un grande spaccato storico della realtà sociale, culturale e lavorativa del territorio, con particolare attenzione alle donne operaie, che tessevano il filo di cotone che avvolgeva la quotidianità delle loro vite, che riempivano i locali dei cotonifici con le loro voci e i loro gesti, in un contesto che le vede come forza lavoro specie nei periodi di guerra, quando i mariti, padri, fratelli, erano chiamati al fronte.
L’autrice e regista Silvia Lorusso, tesse una tela scenica sulla base dei ricordi e delle testimonianze delle operaie tessili, in un viaggio, nel passato che finisce per approdare poi nel presente, della realtà lavorativa nei cotonifici, ricostruendo con l’attrice Carla Vukmirovic una giornata lavorativa nel cotonificio, immaginandone le mansioni, la fatica, e il rumore continuo delle macchine, grazie alla ricerca dei suoni a cura di Davide Ceccato.
“Credo – spiega l’autrice – che questo lavoro abbia diverse chiavi di lettura, come diversi sono i registri che Carla usa in scena. Ci interessava indagare su quella che era la forza lavoro delle donne. Oggi come allora, purtroppo, era evidente la disuguaglianza salariale. A questo si aggiungevano fatti terribili come la violenza sessuale sul posto di lavoro e le conseguenze che il lavoro aveva sulla salute. Nonostante questo le operaie ci hanno insegnato che lavorare era un gesto di indipendenza che le faceva sentire appartenenti al territorio e alla socialità. Dal passato possiamo imparare tanto, specie confrontandolo con la situazione attuale. Credo – conclude Lorusso – che il nostro sia un lavoro basato sulle emozioni, i gesti, ma anche i sogni, che hanno cavalcato un’epoca che ha segnato in profondità il territorio e la memoria collettiva.”.
Lorusso con questo lavoro prosegue l’indagine su donne forti, come già fatto coi precedenti “Le levatrici della Carnia”, “Le Pizzocchere fra storia e leggenda”, “Angioletta delle Rive” “Nèfesh”, solo per citarne alcuni. In scena Carla Vukmirovic, (Accademia Nico Pepe) giovane attrice italo-croata, attualmente in tournée con Antonio e Cleopatra, una produzione ERT Emilia Romagna.
Programma, info, aggiornamenti e racconto della rassegna sul sito www.lemuseorfane.com e sulla pagina Facebook di Antiche Dimore.
