Pordenone: giovedì 5 maggio inaugurata la nuova ala del polo universitario

L'opera è stata realizzata anche con fondi regionali

 Se il Friuli Venezia Giulia è stata classificata a livello europeo come una regione “strong innovator” il merito è anche di realtà quali il Polo tecnologico Alto Adriatico di Pordenone che ha saputo cogliere le sfide e porsi quale punto riferimento per il trasferimento e l’applicazione del sapere scientifico al mondo produttivo.

 

Lo ha ricordato l’assessore regionale alla Ricerca nel corso del suo intervento oggi a Pordenone in occasione della cerimonia di inaugurazione della nuova ala del Polo tecnologico. Alla presenza del presidente e direttore della struttura, l’esponente dell’Esecutivo ha posto in risalto il ruolo che nel tempo ha assunto il Centro della Destra tagliamento; ciò è stato il frutto del lavoro e dell’impegno dei vari attori che hanno giocato, ognuno nel proprio ambito, un’importante partita – quella dell’innovazione – sulla quale il Friuli Venezia Giulia ha investito molte risorse, ottenendo un prestigioso riconoscimento a livello comunitario. 

 

Dopo un periodo iniziale di forte competizione tra i vari poli esistenti, la Regione si è mossa cercando di dare il giusto ruolo ad ogni soggetto coinvolto in questo importante comparto. Ciò ha permesso – è stato ricordato – di mettere un po’ di ordine nel sistema, affidando ad Area science park, attraverso il progetto “Argo” il ruolo di regia super partes e di coordinamento tra il territorio e i centri di ricerca. A ciò si è aggiunta l’assegnazione di specifiche funzioni al sistema confindustriale, convinti del fatto che il trasferimento della conoscenza sulla produzione fosse il traino fondamentale per ottenere importanti risultati. Inoltre si è lavorato sul digital innovation hub, a cui si aggiungono le nuove funzioni del Polo con il suo ingresso nel cluster del mare ma soprattutto con il coordinamento che la Regione, su indicazione del Governatore, ha affidato alla struttura pordenonese nel settore che riguarda la scienza della vita e il comparto farmaceutico.

 

L’assessore regionale ha infine ricordato il lavoro compiuto a stretto contatto con i vertici del Polo per la costruzione della nuova governance, operazione che ha permesso successivamente l’ingresso nella compagine societaria di venti nuovi membri.

Inoltre, si sono aggiunti gli investimenti che l’Amministrazione regionale ha compiuto sulle strutture, in risposta alla continua richiesta di nuovi spazi da parte delle imprese del territorio pordenonese all’interno del Polo. La Regione ha così concesso nel corso del 2019 due contributi per ampliare la superficie da destinate a laboratori e uffici e per l’eventuale fornitura di arredi ed attrezzature. A luglio del 2019 sono stati assegnati 600mila euro per la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica collegato a quello centrale, mentre a novembre dello stesso anno sono stati destinati altri 415mila euro per nuovi uffici e laboratori, recuperando le superfici interne e parte delle aree scoperte del secondo piano del fabbricato del Polo già esistente.