Storica società Operaia: “Pier Paolo Pasolini e il mito contadino”

Una mappa dei luoghi sentimentali dello scrittore casarsese proposto online domenica 14 novembre alle 20.45 sui canali YouTube e Facebook della Storica Società Operaia

 Una mappa sentimentale sui luoghi friulani di Pier Paolo Pasolini che vengono accostati ai versi in lingua friulana. Sono la materia di cui è costituito il nuovo docufilm dal titolo “Pier Paolo Pasolini e il mito contadino” prodotto dalla Storica Società Operaia di Pordenone, che verrà pubblicato sui canali YouTube e Facebook dell’associazione domenica 14 novembre alle 20.45. Si tratta del progetto multimediale ideato da Enzo Santese che ne ha curato anche testi e regia, con riprese video e montaggio di Maurizio Caldana, la partecipazione di Ennio Zampa che ha composto le musiche inedite, e di Gianni Maran artista gradese che nel video interviene come voce recitante.

 

«In questa mappa abbiamo sentimentale abbiamo ricostruito alcuni dei luoghi fondamentali per capire come la personalità di Pasolini si sia formata e sviluppata negli anni di permanenza a Casarsa. Ciò comprende anche rileggere le prime scritture poetiche in dialetto friulano, le poesie con la traduzione in italiano a fronte che lui stesso pubblicò a proprie spese a Bologna, poi confluite ne La meglio gioventù» racconta Enzo Santese che per questo video ha realizzato anche l’apparato critico.

 

Casarsa rimane il centro focale del video, «è il luogo dove Pasolini ha tornito, alimentato e anche ingigantito il suo sguardo nei confronti del mondo contadino, che poi confluì nell’attenzione al mondo del sottoproletariato dopo il trasferimento a Roma, per poi evolversi nel cinema» prosegue Santese.

 

Il docufilm su Pasolini – che verrà proposto al pubblico attraverso i canali social a pochi giorni dal 2 novembre, ricorrenza della morte del poeta nel 1975 – rientra nel percorso “Parole per un nuovo Umanesimo”, realizzato grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Pordenone, con il sostegno di Costam e ITAS assicurazioni.

 

Il filmato prende avvio dalle immagini della facciata esterna di casa Colussi a Casarsa (ora sede del Centro studi dedicato al poeta e intellettuale) sul cui muro c’è la riproduzione del componimento “O me donzel”. «Abbiamo dunque percorso alcune delle sue poesie in friulano di Casarsa, lingua che risente di risonanze venete, confortate da immagini di Casarsa che ripercorrono idealmente un itinerario: San Giovanni di Casarsa e la loggia dove l’allora giovane Pasolini affiggeva manifestini con le risultanze delle discussioni della sezione di Casarsa del Partito Comunista, a cui era tesserato. La mappa prosegue fino all’incrocio che conduce a Versuta, la borgata dove era sfollato poiché Casarsa era a rischio bombardamenti. Il docufilm termina con la supplica alla madre e le immagini finali sulla lapide nuda di Pasolini a Casarsa, all’ombra di un albero di alloro che diventa una metafora. Come se il segmento esistenziale di questo poeta confinato sotto la lapide, avesse un prolungamento ideale verso l’infinito attraverso la chioma folta dell’alloro» conclude Santese.

 

 Per info:

Storica Società Operaia di Pordenone – 0434.520820 – info@somsipn.it