Pordenone
Amianto lungo il Sentiero delle Operaie Bonifica necessaria, slittano i tempi
Previsto uno stop al recupero di oltre quattro mesi. Ora scende in campo l’Azienda sanitaria
Il recupero ambientale del Sentiero delle Operaie è alle prese con una nuova difficoltà.Durante i lavori di indagine di quello che viene definito un bene naturalistico di assoluta qualità, sono state trovate tracce di amianto.La situazione si è, quindi, complicata di molto, causando in particolare uno slittamento dei tempi. Occorreranno quattro mesi in più e forse non basteranno.La presenza di amianto, infatti, impone un percorso diverso sulla via del recupero del sito: occorrono ulteriori indagini, vanno coinvolte le autorità sanitarie e incaricate ditte specializzate nella rimozione del materiale pericoloso. Si tratta di diversi passaggi per evitare i rischi per la salute che derivano dalle particelle potenzialmente cancerogene che si potrebbero levare in volo nello spostamento dell’amianto.”Quello che tutti chiamano sito naturalistico – sottolinea il sindaco Alessandro Ciriani – è alle prese con numerose complessità ambientali che vanno risolte. Nel percorso è stato trovato amianto. Per bonificare il tracciato e le aree circostanti si stanno effettuando le indagini chimiche in accordo con azienda sanitaria e autorità regionali. Inoltre, il sentiero è disseminato di altri rifiuti dovuti al fatto che è stato realizzato su una sorta di discarica su cui furono portati i detriti di risulta della demolizione delle ceramiche Galvani. Se ci aggiungiamo che il percorso lambisce una delle più grandi bocche fognarie di scarico sul fiume dei liquami cittadini (ecco perché servono le fognature), risulta quantomeno fantasioso il termine naturalistico. Lo sarà realmente una volta terminata la bonifica per la quale servono circa quattro mesi”.Il primo cittadino, quindi, aggiunge “sapevamo della bocca fognaria e avevamo certezza dei detriti. Non pensavamo di trovare anche amianto. Sono indagini che si fanno in qualsiasi cantiere e che possono portare a risultati sorprendenti. La domanda è se qualcun altro si fosse mai posto il problema di cosa c’era sul percorso e dello scarico dei liquami nel fiume”.Ora, la palla passa all’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale, autorità competente quando si tratta di lavorare con l’amianto e di determinare i rischi potenziali per la salute, che dovrà intervenire d’urgenza. Verranno promossi i rilievi, ai quali parteciperà anche l’Arpa, per valutare i livelli di pericolo tramite dati corretti e su base scientifica. Poi, sarà l’ora dell’affidamento dei lavori per rimuovere il materiale cancerogeno e potrà riprendere il recupero del Sentiero delle Operaie.