Friuli Occidentale
Un gelseto dedicato al fondatore delle Paralimpiadi
«Un progetto che esprime i principi del nuovo umanesimo: attraverso “La memoria del legno”, intitolando gli alberi a grandi figure che hanno testimoniato la loro solidarietà ai valori umani, componiamo a poco a poco un mosaico prezioso che guarda al futuro, coinvolgendo attivamente le nuove generazioni»: il sindaco di Spilimbergo Enrico Sarcinelli ha introdotto con parole sentite, nellamattinata di oggi mercoledì 10 dicembre, la cerimonia di intitolazione di un gelseto ad Antonio Maglio, il fondatore dei Giochi Paralimpici, nell’ambito dell’iniziativa “La memoria del legno” di cui è appunto capofila il Comune di Spilimbergo, promossa con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura e Sport a cura di Damatrà onlus. L’evento si è svolto negli spazi esterni del Centro Progetto Spilimbergo, che è punto di riferimento a livello regionale per la riabilitazione estensiva, il conseguimento della massima autonomia e l’avviamento allo sport delle persone con disabilità da mielolesione. «Non poteva esserci sede migliore per rendere omaggio ad Antonio Maglio, il medico neuropsichiatra che aveva intuito l’ìmportanza di estendere la partecipazione attiva ai Giochi Olimpici anche alle persone con disabilità. In questo modo, attraverso un incrocio virtuoso fra tematiche ambientali, sviluppo sociale e celebrazioni di grandi figure del nostro tempo, possiamo contribuire ad accrescere la Foresta dei Giusti del Friuli Venezia Giulia», ha sottolineato ancora il sindaco Sarcinelli. Alla cerimonia di intitolazione hanno preso parte anche l’Assessore comunale alla Cultura Ester Filipuzzi e un centinaio di studentesse e studenti dell’IIS “Il Tagliamento”, insieme al docente Marco Pelosi, responsabile della Biblioteca IIS, coordinatore del lavoro dei giovani a scuola nell’ambito del progetto: «La memoria del legno – ha spiegato – è un progetto significativo perchè incrocia la sensibilità per i progetti di salvaguardia ambientale e la promozione della lettura, insieme alla cura dell’impegno civico, aspetto che ha molto colpito i ragazzi e le ragazze coinvolti i mesi scorsi nel laboratorio». La fondatrice e presidente di Damatrà onlus Mara Fabro ha ricordato che «La memoria del legno schiude una sinergia importante fra le storie e la scienza, con il desiderio di far crescere la speranza nel cambiamento, coinvolgendo le giovani generazioni perché diventino custodi della memoria del bene: è questa, d’altra parte, la sfida del nostro tempo, affrontare il cambiamento con speranza». Nel corso della mattinata gli studenti e le studentesse hanno preso parte alla intitolazione “multimediale” dal vivo ai piedi del gelseto, ascoltando i podcast realizzati da Damatrà e poi prendendo parte alla decorazione degli alberi con le campane in terracotta realizzate in classe: il gelseto è diventato così “custode” della memoria del bene, e il suono delle campanelle ricorderà a tutti che la memoria va coltivata con cura.
Il neurologo Antonio Maglio ha lasciato un segno indelebile nella storia del movimento paralimpico, promuovendo una società più giusta e rispettosa nei confronti della disabilità. Grazie a lui sono state appoggiate le fondamenta dei Giochi Paralimpici nella forma attuale, un evento che oggi mobilita milioni di spettatori e ha conquistato rispetto e popolarità in tutto il mondo. Nell’Italia degli anni ‘50, in cui le terapie e le cure riabilitative per le lesioni midollari erano ancora un campo in gran parte ignoto, il grande neurologo pugliese sfidò a lungo l’inerzia e lo scetticismo di colleghi, di politici e di imprenditori. Con le sue intuizioni anticipò il corso della storia e riuscì a ridare una vita normale ai paraplegici, trasformando molti di loro in campioni dello sport. La sua utopia divenne realtà nel settembre del 1960, quando all’aeroporto romano di Ciampino iniziarono ad atterrare aerei carichi di uomini e donne che si appoggiavano alle stampelle e si muovevano su sedie a rotelle. Erano le delegazioni sportive che avrebbero preso parte alle prime Paralimpiadi della storia. Per due settimane, subito dopo la chiusura dei Giochi della XVII Olimpiade, circa 400 atleti in carrozzina provenienti da una ventina di Paesi in rappresentanza di cinque continenti si sfidarono negli impianti romani dell’Acqua Acetosa in varie discipline, dalla scherma alla pallacanestro, dal nuoto all’atletica, dal lancio del peso al tiro con l’arco e tante altre ancora. Antonio Maglio è mancato nel 1988 per un malore improvviso.
