Regione FVG
Aviano: riaperta la strada del Bornass
“La strada Madonna del Monte-Bornass è stata riaperta, restituendo sicurezza a una viabilità strategica e valorizzando la montagna come spazio accessibile, sicuro e vissuto, nel segno del turismo lento e della tutela del territorio. L’intervento ha consentito la completa ricostruzione del corpo stradale dopo la frana del 2011 e la messa in sicurezza del versante con la posa delle reti paramassi, garantendo stabilità oggi e nel futuro”. Sono le parole dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Cristina Amirante, intervenuta sabato 20 dicembre ad Aviano all’inaugurazione della strada Madonna del Monte-Bornass, collegamento che conduce alla viabilità di accesso a Piancavallo.
L’opera ripristina un’infrastruttura interrotta da oltre un decennio e restituisce al territorio una viabilità pensata per il transito di ciclisti e pedoni, inserita in un contesto di valorizzazione della montagna e della pedemontana come sistema territoriale fruibile e accessibile.
“Questa strada è stata progettata per essere sicura nel tempo e per svolgere più funzioni: favorire il turismo lento, migliorare l’accessibilità alla montagna e garantire un collegamento alternativo in caso di emergenze, come incendi boschivi o interruzioni temporanee della viabilità principale di accesso a Piancavallo”, ha sottolineato Amirante.
Per la messa in sicurezza della strada Madonna del Monte-Bornass, la Regione Friuli Venezia Giulia ha concesso al Comune di Aviano un contributo di 500.000 euro, ai sensi della legge regionale 13/2023, destinato alla realizzazione di reti paramassi e protezioni corticali. Il finanziamento è stato formalizzato con decreto n. 61689/GRFVG del 15 dicembre 2023 ed è inserito nel quadro degli interventi regionali di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico.
L’intervento si inserisce nel quadro delle azioni regionali sulla sicurezza del territorio, con il coinvolgimento della Protezione civile Fvg guidata dall’assessore regionale delegato Riccardo Riccardi. Un’infrastruttura che rafforza quindi la resilienza del territorio, coniugando fruizione turistica, sicurezza e funzione strategica, e che sostiene un modello di sviluppo attento al paesaggio e alla tutela delle aree montane. “Investire su percorsi come questo significa promuovere una scoperta consapevole del nostro territorio e del Friuli Venezia Giulia, mettendo insieme qualità dell’esperienza, sicurezza e protezione del patrimonio naturale”, ha concluso Amirante
