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Serate di cinema muto: martedì la prima serata
Ritorna a Cinemazero Serate di cinema muto, l’esperienza che ogni anno riporta il pubblico alle origini del grande schermo, quando il silenzio delle immagini era colmato solo dalla musica dal vivo e dall’emozione condivisa in sala. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Le Giornate del Cinema Muto e La Cineteca del Friuli, invita ancora una volta a riscoprire la magia e la potenza visiva del cinema, attraverso una selezione di titoli che nel 1925 seppero incantare spettatori e spettatrci di tutto il mondo.
Il primo appuntamento è fissato per martedì 28 ottobre alle ore 20.45 a Cinemazero, con la proiezione di La grande parata (The Big Parade, 1925) di King Vidor, musicata dal vivo dal pianista e compositore Daniele Furlati e dalla polistrumentista Alice Zecchinelli. Furlati, diplomato in Composizione, Pianoforte e Strumentazione per banda, è noto per la sua capacità di intrecciare melodia e immagine con grande sensibilità cinematografica; Zecchinelli, compositrice e direttrice d’orchestra, unisce alla solida formazione classica una curiosità sonora che spazia tra sperimentazione e suggestione acustica.
La grande parata racconta la storia di Jim Apperson (John Gilbert), giovane americano che, dopo aver assistito a una parata militare, decide di arruolarsi volontario nella Prima guerra mondiale. In Europa vivrà un’intensa storia d’amore con la contadina francese Melisande (Renée Adorée), prima che la realtà del fronte lo costringa a confrontarsi con l’orrore e l’assurdità della guerra.
Considerato il primo lungometraggio significativo di King Vidor, il film è anche uno dei capisaldi del cinema pacifista muto. Pur nella sua enfasi melodrammatica, resta un’opera di straordinaria forza visiva e narrativa, capace di alternare momenti di tenerezza e introspezione a sequenze di guerra di impressionante realismo. Tra le scene più memorabili, quella in cui Jim si trova faccia a faccia con un soldato nemico in fin di vita, simbolo di un’umanità condivisa che supera ogni schieramento. Tratto dal romanzo del reduce Laurence Stallings, The Big Parade ottenne uno straordinario successo di pubblico e influenzò opere fondamentali della storia del cinema, come All’Ovest niente di nuovo di Lewis Milestone.
“La guerra è sempre stata una cosa molto umana”, dichiarò una volta King Vidor. Ed è proprio in questa dimensione che il film trova la sua forza: nelle sigarette condivise, nelle chewing gum masticate in trincea, nei piccoli gesti quotidiani che si oppongono alla distruzione. Nelle sue immagini, gli uomini appaiono minuscoli sotto le bombe, ma grandissimi nella loro capacità di provare emozioni, amore e paura. Un secolo dopo, La grande parata torna sul grande schermo per ricordarci la fragilità dell’essere umano e la domanda che ancora risuona, attuale come allora: “Che diamine ci guadagniamo noi da questa guerra?”.
