Raphael Gualazzi in concerto a Prata il 3 ottobre

L’Altolivenzafestival 2025, intitolato Passaggi, presenta uno dei suoi momenti più attesi: venerdì 3 ottobre 2025 alle ore 20.45 al Teatro Pileo di Prata di Pordenone, il concerto di Raphael Gualazzi accompagnato dall’orchestra dell’Accademia Musicale Naonis. Un evento che unisce la dimensione intimista del cantautore e pianista a una dimensione orchestrale ricca di suggestioni, un ponte fra classico e contemporaneo, profondità e leggerezza.
Il concerto: progetto, formazione e programma
L’evento vedrà protagonista Raphael Gualazzi al pianoforte e alla voce, affiancato da Anders Ulrich al contrabbasso e Gianluca Nanni alla batteria, insieme all’Orchestra dell’Accademia musicale Naonis sotto la direzione musicale e gli arrangiamenti del maestro Stefano Nanni.
Lo spettacolo si propone come un viaggio attraverso le composizioni più significative della carriera di Gualazzi, dal 2005 ad oggi, ponendo in luce anche brani delle sue fasi meno note, raramente portati sul palco. La combinazione fra la matrice classica, contaminazioni jazz e afro-americane e momenti di puro divertissement (ad esempio con omaggi al repertorio verdiano in dialogo con contrabbasso, batteria e pianoforte) rende questo concerto un appuntamento unico, pensato per suscitare meraviglia e coinvolgimento emotivo — luce, ombra, realtà e fantasia si fondono in un racconto musicale raffinato.
Fra le sorprese previste, momenti che omaggiano Giuseppe Verdi, reinterpretati in chiave originale attraverso l’incontro fra orchestra e trio jazz, affiancati a composizioni recenti tratte da Dreams (la più recente uscita discografica di Gualazzi) e brani che hanno segnato il suo percorso artistico.
Il concerto non sarà soltanto una serie di brani, ma un’esperienza: l’interazione fra il “musicista totale” — autore, compositore, interprete, produttore — e il linguaggio orchestrale orchestrato da Stefano Nanni mira a offrire un ascolto denso e sorprendente, in cui ogni passaggio (tematico, stilistico, emotivo) diventa parte di un percorso unitario.
Informazioni e prevendite su www.altolivenzafestival.it
L’evento è sostenuto da: Ministero della Cultura, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, IO SONO FVG, Fondazione Friuli, Comune di Prata di Pordenone, e con la collaborazione dell’Accademia Musicale Naonis.
Altolivenza Festival 2025: “Passaggi”
L’Altolivenza Festival, istituzione con oltre trent’anni di storia nel panorama musicale del territorio Alto Livenza, propone per il 2025 una stagione dal respiro ampio e ambizioso: Passaggi è il tema che accomuna circa trenta eventi fra concerti, spettacoli ed incontri, dal 4 settembre al 21 dicembre, in luoghi ricchi di fascino e identità.
Il concerto di Gualazzi sarà uno dei momenti più attesi e centrali nell’immaginario del festival — un vero e proprio “passaggio” fra mondi sonori diversi, un ponte fra il canto d’autore moderno e una dimensione orchestrale che evoca eleganza e profondità.
Il percorso artistico di Raphael Gualazzi
Raphael Gualazzi è un musicista eclettico: cantautore, pianista, compositore, arrangiatore e produttore, la cui cifra stilistica fonde sensibilità melodica italiana, studio classico e influenze jazz, blues, soul e culture musicali afro-americane.
Dopo gli studi classici in Conservatorio, Gualazzi ha esplorato le molteplici relazioni fra jazz storico (stride piano, ragtime) e linguaggi contemporanei, costruendo una cifra musicale riconoscibile. Nel 2011 vinse il Festival di Sanremo, nella sezione Giovani, con Follia d’amore, brano che gli valse il Premio della Critica Mia Martini, il Premio Sala Stampa Radio e Tv e il Premio Assomusica per la migliore esibizione live; nello stesso anno rappresentò l’Italia all’Eurovision Song Contest, piazzandosi al secondo posto.
Nel corso degli anni ha collaborato con artisti italiani e internazionali — da Melody Gardot ad Andrea Bocelli, da Gregory Porter a Gilles Peterson, da Stefano Bollani a China Moses — e si è esibito sui palchi di festival e teatri prestigiosi in Italia e all’estero.
Il suo ultimo lavoro, Dreams (edito da CAM / Sugar), è un affresco sonoro che fonde musica classica, jazz, soul, percussioni tribali e sintetizzatori analogici, espressione della sua vocazione a superare confini musicali e generazionali.