Appuntamenti
Pordenone, Giornate del Cinema muto: programma di mercoledì 8 ottobre

In questo tempo di apprendisti stregoni che evocano scenari di guerra è spunto di riflessione l’evento speciale delle Giornate del Cinema Muto nella serata di mercoledì 8 ottobre alle 21 al Teatro Verdi.
Il lungometraggio The German Retreat and Battle Of Arras (Ritirata tedesca e Battaglia di Arras) documenta la grande offensiva dell’esercito britannico nella Pasqua del 1917 sul fronte occidentale. È il terzo film di una trilogia di lungometraggi ufficiali sulle campagne di Francia e Belgio e dal punto di vista visivo il più riuscito, come viene evidenziato da questo nuovo restauro digitale frutto della collaborazione tra l’Imperial War Museum di Londra e l’Università di Udine.
Le immagini della battaglia di Arrassono opera di quattro operatori guidati dal capitano J.C. Faunthorpe, ufficiale del servizio informazioni militare e direttore delle operazioni cinematografiche che dava le indicazioni su ciò che si poteva filmare. Una caratteristica peculiare di questo documentario è l’uso del colore: sezioni colorate a mano e didascalie in rosso mettono in risalto le esplosioni mentre a sottolineare un naturalismo realista, il blu viene usato per il fiume e il cielo, il marrone per il suolo. La partitura, eseguita durante la proiezione dall’Orchestra da Camera di Pordenone e dal Coro del Friuli Venezia Giulia diretti da Andrej Goričar,è opera della compositrice britannica Laura Rossi, che l’ha composta utilizzando anche poesie e testi scritti dai soldati che parteciparono alla battaglia e arrangiando alcune canzoni legate alla guerra, fino ai titoli di coda in cui la voce registrata di un soldato che rievoca le canzoni cantate insieme ai commilitoni intona le parole “quando questa maledetta guerra finirà”.
Anche col programma successivo restiamo al tempo della prima guerra mondiale, ma lo scenario ci porta in una terra che vive oggi il momento più tragico della sua storia. Palestine – A Revised Narrative (Palestina – Una narrazione riveduta) è un montaggio di immagini da cinegiornali di vario contenuto girati in Palestina, risalenti agli anni dal 1914 al 1918, concesse dall’Imperial War Museum. L’accompagnamento musicale dal vivo è della pluripremiata musicista libanese Cynthia Zaven che abitualmente lavora combinando video, performance e materiali d’archivio per esplorare la relazione tra suono, memoria e identità attraverso l’intreccio delle narrazioni. Con lei ha collaborato Rana Eid, considerata la più importante sound designer del mondo arabo, nota per la sua partecipazione a grandi produzioni come a film indipendenti. La performance delle Giornate è un’anteprima per l’Italia.
Per la sezione “The Chaplin Connection” è di scena “L’altro Chaplin”: alle 10 viene proiettato Giddy, Gay and Ticklish, del 1915, protagonista Syd Chaplin, fratello di Charlie, che ritroviamo anche nel cortometraggio che segue, The Bond, girato da Charlie Chaplin a proprie spese nel 1918 per propagandare i war bonds americani durante la prima guerra mondiale. Vi compaiono, oltre allo stesso Charlie, Edna Purviance, Albert Austin e, appunto, Syd in alcuni sketch comici realizzati in uno scenario minimalista che, secondo David Robinson “conferisce a questo curioso film un’impronta proto-espressionista”. “L’altro Chaplin” ripropone Syd anche nell’unico film da lui girato per la British International Pictures, A Little Bit of Fluff, del 1928, adattamento di una popolare commedia di Walter W. Ellis, per la regia di Jess Robbins e Wheeler Dryden. Dopo questo film e in seguito a uno scandalo, finì la carriera cinematografica del fratello maggiore di Charlie Chaplin.
Alle 12 è il turno di Italia Almirante Manzini in L’innamorata (1920), Gennaro Righelli regista e Augusto Genina sceneggiatore. Il titolo presentato in censura era L’orizzontale che non fu approvato e il visto fu concesso a condizione che fosse cambiato e che venissero soppresse “tutte le scene di eccessivo sensualismo, immorali, nonché tutte le parole volgari che ricorrono nelle didascalie”. Italia Almirante Manzini qui è una femme fatale capricciosa e priva di scrupoli, dedita ai divertimenti e alla vita mondana; è anche una donna moderna, la vediamo guidare un’automobile bere alcolici e fumare. L’innamorata ebbe un notevole successo di pubblico e di critica, anche sulla stampa inglese.
Problemi con la censura li ebbe anche Die Dame mit der Maske (Il paese dello scandalo, 1928) una produzione tedesca con la regia di Wilhelm Thiele, presentato alle 14.30 nella sezione delle Riscoperte. Il film si caratterizza per la critica nei confronti dello sguardo maschile sul corpo delle donne. Il pubblico è portato a simpatizzare con la protagonista, incapace di sfuggire allo sguardo lascivo degli uomini che la guardano danzare.
Molte sorprese riserva l’ultima segnalazione del programma odierno che riguarda il maestro della serialità, Louis Feuillade. È infatti insolito associare il suo nome allo slapstick, eppure si fece le ossa proprio con questo genere alla Gaumont quando venne ingaggiato nel 1907. Le Giornate presentano alcuni esempi di comiche di Feuillade come L’homme aimanté del 1907 e Lysistrata ou la grève des baisers (1910) tratto dalla celebre commedia di Aristofane, con protagonista la grande attrice parigina Alice Tissot. Nella versione di Feuillade lo sciopero che le donne vogliono fare per porre fine alla guerra del Peloponneso è quello dei baci, mentre Aristofane citava esplicitamente il sesso. Ma la sorpresa più grande è in Lagourdette gentleman cambrioleur, del 1916, una parodia di Les Vampires dello stesso Feullade e con gli stessi interpreti della serie, Musidora e Marcel Lévesque, in cui compare la “nasty woman” Léontine. L’identità di quest’attrice non è mai stata chiarita e dopo le comiche della Pathé girate tra il 1910 e il 1912, in cui era stata assoluta mattatrice, non se ne aveva avuto più notizia fino a questa apparizione nel film di Feuillade.
Mercoledì 8 ottobre è anche la giornata della Jonathan Dennis Memorial Lecture, con la relazione di Jane M. Gaines, docente di cinema alla Columbia University dal titolo “Immaginate! La storia del cinema muto mondiale con sole donne”. Alle 17.30 al Teatro Verdi.
Gli incontri con l’autore di mercoledì 8 ottobre, alle 17.30 al Ridotto del Verdi, saranno incentrati sul personaggio comico Lonesome Luke, uno dei primi ruoli di successo di Harold Lloyd; si parlerà poi di Fort Lee, la prima grande città del cinema negli Stati Uniti e delle novità editoriali di Flicker Alley.
Anche per la proposta online delle Giornate su MyMovies mercoledì 8 ottobre è una giornata speciale, con una doppia programmazione. Dalle ore 15 si potranno vedere, accompagnati al piano da José María Serralde Ruiz, il documentario Colonia Alpina (1924-1929) di Emilio Gallo, su una colonia montana destinata ai bambini di famiglie non abbienti, e lo spettacolare film di Genina Il siluramento dell’Oceania (1917), che mette in scena l’affondamento di un transatlantico durante la prima guerra mondiale. A partire dalle 21, come sempre per 48 ore, sarà disponibile il dramma marinaresco The Blood Ship (1927) di George B. Seitz con l’accompagnamento di Donald Sosin.
Le Giornate del Cinema Muto sono realizzate grazie al sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pordenone, della Camera di Commercio Pordenone-Udine, della Fondazione Friuli e con la partecipazione di BCC Pordenonese e Monsile.