Le opere di Dario Rosolen in mostra, dall’11 ottobre

Cinquant’anni di pittura, di ricerca visiva, linguaggio artistico fatto di rigore e sensibilità. Il Museo Civico d’Arte – Palazzo Ricchieri dedica una retrospettiva a Dario Rosolen, pittore pordenonese che dal 1975 ha costruito un percorso artistico originale e mai distante dalle proprie radici.
La mostra “Dario Rosolen. 50 anni in arte” sarà inaugurata sabato 11 ottobre alle ore 17:30 presso il Museo Civico d’Arte – Palazzo Ricchieri. L’apertura al pubblico sarà accompagnata da un intervento critico a cura di Alessandra Santin, da un intervento dell’artista e dalla presentazione del catalogo.
“Questa esposizione si inserisce nel più ampio progetto che l’Amministrazione comunale sta portando avanti per sviluppare diversi filoni espositivi – spiega l’Assessore alla Cultura Alberto Parigi – dalle mostre dedicate agli artisti internazionali alla valorizzazione degli archivi dei Musei Civici, dai giovani talenti fino agli artisti del territorio che hanno lasciato un segno nella nostra città e nel nostro territorio, come nel caso di Dario Rosolen. Uno spazio di riconoscimento per chi ha scelto di far crescere la propria arte qui, contribuendo a costruire l’identità culturale della nostra comunità.”
La mostra ripercorre l’intera traiettoria artistica di Rosolen, offrendo al pubblico l’opportunità di seguire l’evoluzione di un linguaggio visivo maturato in cinque decenni di lavoro. Ogni opera esposta testimonia la continuità di una ricerca che non ha mai ceduto alle mode, restando fedele a una vocazione profonda.
Nato a Pordenone nel 1949, Rosolen ha iniziato il suo percorso come autodidatta nel 1975, per poi approfondire la propria formazione attraverso studi di disegno e incisione. Da questa combinazione di istinto e disciplina è nato uno stile inconfondibile, in cui la costruzione prospettica e l’attenzione al paesaggio diventano strumenti di una visione personale del mondo. Le sue opere, presenti in collezioni pubbliche e private, hanno viaggiato in Italia e all’estero, portando ovunque la cifra di un’arte che sa essere insieme rigorosa e poetica.