Le offerte della Giornata missionaria per il Fondo universale di solidarietà

Quando diamo un’offerta in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, che quest’anno celebriamo il 19 ottobre, la domanda potrebbe sorgere spontanea: “ma dove finiscono questi soldi?”. Diverso è quando consegniamo nelle mani di un missionario o di una missionaria dei soldi che sappiamo giungeranno a destinazione, ma in questo caso?
La risposta è necessaria e non può esaurirsi con un generico “vanno alle missioni”. Tecnicamente è così ma prima vengono tutte raccolte in un unico grande salvadanaio che si chiama Fondo Universale di Solidarietà (FUS) in cui tutti i cattolici del mondo versano il proprio contributo in occasione dell’Ottobre missionario, in base alle loro disponibilità economiche. Lo scopo è quello di sostenere progetti di missione legati alla formazione di seminaristi e catechisti locali, sostegno all’infanzia, sviluppo dei media locali, fornitura di mezzi di trasporto per i missionari, costruzione dei luoghi di culto.
Il FUS è stato istituito dalle Pontificie Opere Missionarie e ogni anno eroga decine di m ilioni d’euro a sostegno delle zone più povere del mondo dove operano tanti missionari e missionarie. Il Fondo Universale di solidarietà ha le sue radici nel comportamento della prima comunità cristiana di cui si parla nel libro degli Atti degli Apostoli: «La moltitudine di quelli che avevano creduto era d’un sol cuore e di un’anima sola; non vi era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva ma tutto era in comune tra di loro. Infatti non c’era nessun bisognoso tra di loro; perché tutti quelli che possedevano poderi o case li vendevano, portavano l’importo delle cose vendute, e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi, veniva distribuito a ciascuno, secondo il bisogno» (At 4, 32.34-35).
I primi cristiani avevano dato vita a precise forme di impegno sia per i poveri sia per la missione; la comunità di Gerusalemme si era dotata sia di una struttura caritativa, che faceva perno sui dodici apostoli prima e sui diaconi poi, sia di un fondo di solidarietà, frutto di libere offerte e di liberi apporti dalla vendita di proprietà.
Queste collette, iniziate da San Paolo e realizzate con uno scopo caritativo, avevano allo stesso tempo un obiettivo pastorale: l’unità della fede e dell’amore tra i cristiani. Il Fondo Universale di Solidarietà è «segno dell’unità di fede, di amore e di giustizia che unisce nel mondo tutti i fedeli e tutte le Chiese particolari nella comunione della Chiesa universale» (cfr. Statuto POM, Art. 67).
Ogni battezzato porta in sé la responsabilità della cattolicità della Chiesa e quindi della collaborazione all’evangelizzazione universale. Le POM garantiscono un’equa e responsabile distribuzione delle offerte donate ogni anno dal Popolo di Dio in tutto il mondo a favore del Fondo di Solidarietà Universale del Papa.
Attraverso la distribuzione dei sussidi, le POM sono attente alle situazioni di ogni chiesa particolare e mostrano di avere a cuore le loro necessità. In questo modo le POM sono in grado di sostenere un programma annuale di aiuto a favore di tutte le Chiese di missione, in vista della loro progressiva autonomia e per metterle in grado di corrispondere, a loro volta, alle necessità delle Chiese sorelle più bisognose.
Ecco perché vi esorto tutti, in ogni parrocchia della nostra diocesi, a raccogliere anche una piccola offerta che poi potremo inviare alle POM che a loro volta raggiungeranno i bisogni di quanti sono nella sofferenza.
E da subito vi esprimo un grande grazie.
Alex Zappalà
Direttore del Centro Missionario