Commozione e chiesa gremita per i funerali di Giorgio Ros

“La grandezza di un uomo si misura non dalle ricchezze accumulate e nemmeno dalla carriera, ma dalla capacità di amare mettendosi a servizio degli altri. Possiamo dire che Giorgio, a 64 anni, quando [dieci anni fa] era venuto a parlarmi, aveva già avuto tutto dalla vita: successo, carriera e una famiglia che lo adorava. Poteva godersi la vita in serenità e tranquillità, pensando ai suoi hobby e ai suoi interessi. Invece cosa fa? Mette al servizio degli altri e della Diocesi le sue competenze e il suo tempo, senza nessun tornaconto personale”, così il vescovo Giuseppe Pellegrini ha concluso l’omelia del funerale di Giorgio Ros, per dieci anni economo diocesano, il primo laico ad aver svolto questa funzione nella Curia di Concordia-Pordenone.

Un’omelia a cui il vescovo ha affidato anche i ricordi di dieci anni di amicizia trascorsi lavorando assieme, delineando le risorse umane e professionali di Ros, tratteggiando il ricordo della persona, ma anche lo smarrimento e il dolore per questa perdita. Sentimenti che il presule ha condensato e che hanno accomunato i tantissimi collaboratori, conoscenti, amici, lavoratori, volontari, sacerdoti della chiesa diocesana, che hanno gremito la Chiesa parrocchiale di Tamai mercoledì 15 ottobre per stringersi affettuosamente attorno ai familiari di Giorgio Ros: la moglie Paola, le figlie Alessandra con Mattia e Valentina con Pierfrancesco, i nipotini Giacomo, Leonardo e Nora e la sorella Patrizia.

Le esequie di Giorgio Ros – il cui feretro è arrivato in parrocchiale dalla Prosdocimo Funeral Home – sono state celebrate dal vescovo Giuseppe con il vescovo emerito monsignor Ovidio Poletto, il vicario generale don Roberto Tondato, mons. Orioldo Marson, il parroco don Andrea Dazzan, con i preti e i diaconi diocesani raccoltisi nel presbiterio e nella navata della chiesa. Ad accompagnare il feretro, con i gonfaloni del Comune di Brugnera e dell’Afds (associazione donatori del sangue). Il feretro è stato salutato con il picchetto d’onore delle penne nere dell’Ana (Associazione nazionale alpini, gruppi di Visinale, Palse Porcia, Roraipiccolo, Prata di Pordenone e Brugnera comune in cui Ros viveva e gruppo Ana a cui era iscritto, alla presenza dell’amico ed ex presidente Giovanni Gasparet), alpini che al termine della funzione hanno salutato con l’appello “Giorgio Ros, presente!” prima di cedere il cappello alpino ai familiari e suonare alla tromba il silenzio d’ordinanza per l’amico “andato avanti”.

Tantissimi gli esponenti del mondo istituzionale, a iniziare dal sindaco di Brugnera Renzo Dolfi e dal sindaco di Pordenone Alessandro Basso (in chiesa anche gli ex sindaci pordenonesi Alfredo Pasini e Sergio Bolzonello), l’ex presidente del consiglio regionale Franco Iacop e l’attuale presidente della commissione Sanità in Consiglio Regionale Carlo Bolzonello (che di Ros fu anche collaboratore in Azienda Sanitaria, nonché nel suo ruolo di referente per gli affari economici della propria parrocchia con l’economo Giorgio Ros), e ancora l’ex senatore Giovanni Di Benedetto, e gli ex sindaci Mario Della Toffola (Polcenigo) e Ivo Moras (Brugnera). Hanno partecipato anche i rappresentanti del mondo della Sanità, tra cui Giuseppe Tonutti (dg Asfo e Cro), Francesca Tosolini (oggi al Burlo in precedenza al Cro), gli ex direttori Giorgio Simon con l’ex direttore sanitario Giuseppe Sclippa, e soprattutto le collaboratrici e l’ex direttore sanitario Danilo Spazzapan dell’Ass4 Medio Friuli, dove Ros ha lavorato come direttore generale lasciando un ricordo indelebile.

Una commozione palpabile in chiesa è stata quella dei dipendenti, dei collaboratori, dei volontari e degli operatori della Curia e del settimanale diocesano, che dal 2015 sono stati coadiuvati nel loro lavoro quotidiano dall’economo Giorgio Ros. E dei tanti amici e parenti che con Ros hanno condiviso pensieri, battaglie e amicizia, tra cui il compaesano Tomaso Boer.