Pordenonelegge
Pordenonelegge, sabato 20 Italo Furlan e Rosazzo
La famiglia Furlan, a partire dal padre Ado importante scultore nato a Pordenone nel 1905, ha generato una serie di figli e nipoti tutti appassionati d’arte, in senso lato. Una vera ricchezza per Pordenone e non solo. Ogni anno gli eredi, in particolare Caterina, organizzano importanti manifestazioni anche in occasione di Pordenonelegge.
Quest’anno il protagonista è Italo, il primo dei figli di Aldo, e il suo “Luogo dell’anima”, che è a Rosazzo. Ci affascina questo luogo dell’anima, come ci affascina questa famiglia pordenonese.
Ringraziamo Caterina Furlan per averci concesso di pubblicare la presentazione al quaderno su Rosazzo dal titolo ”Italo Furlan e Rosazzo” che ha il seguente sottotitolo, posto negli inviti in luogo del consueto francobollo e tratto dalle Odi di Orazio: “Quell’angolo di terrà più degli altri mi sorride”. La presentazione del quaderno avrà luogo sabato 20 settembre ore 11 presso il Palazzo della Camera di Commercio, nella sala convegni, a presentare Moreno Baccichet, Enos Costantini e Caterina Furlan.
Scrive Caterina Furlan, Presidente della Fondazione Ado Furlan:
“Nel 2014 Italo Furlan, storico dell’arte e collezionista, lasciava in eredità alla Fondazione Ado Furlan, di cui è stato il principale promotore e primo presidente, non solo numerose opere d’arte, ma anche alcuni edifici e dei ronchi vitati ubicati a Rosazzo, in prossimità della storica abbazia. A undici anni dalla scomparsa, la Fondazione intende onorarne la memoria attraverso il presente quaderno che si propone un duplice scopo: da un lato ricostruire il suo rapporto privilegiato con questo ‘luogo dell’anima’; dall’altro, grazie agli apporti di studiosi e specialisti di varie discipline, contribuire a una più approfondita conoscenza di come nel corso dei secoli si è andato evolvendo il paesaggio vitivinicolo della zona. Ci riferiamo in particolare agli scritti di Moreno Baccichet e di Enos Costantini, impegnati rispettivamente nella ricostruzione del paesaggio del vino sviluppatosi attorno all’abbazia di Rosazzo e in quella della storia dei vitigni che caratterizzano questa parte dei Colli Orientali del Friuli. Ad Alessandro Del Puppo si deve invece una partecipata riflessione sulle mostre organizzate da Furlan a Rosazzo tra il 2001 e il 2013, mentre Vittorio Pierini e Alberto Sdegno sono gli autori di due altri importanti contributi: il primo dei quali volto a illustrare un progetto relativo al possibile utilizzo della cosiddetta Osteria nuova; il secondo dedicato al rilevamento e alla restituzione del complesso di edifici che sorgono ai piedi della collina di Santa Caterina effettuati utilizzando le nuove tecnologie di cui dispone il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Udine. Oltre che dalla suggestiva proposta della creazione di una scuola di arti e mestieri per la gestione dei ronchi vitati, avanzata da Lorenzo Mocchiutti e illustrata da Luca Gremese, il volume è arricchito da una serie di riprese fotografiche di Massimo Poldelmengo che mettono in risalto la straordinaria bellezza del luogo e l’importanza che la cosiddetta Osteria vecchia riveste dal punto di vista architettonico e ambientale. Per quanto riguarda la sottoscritta, attraverso il saggio di apertura, incentrato sulla figura di mio fratello Italo, ho voluto dar conto dei vari progetti di cui fu promotore: progetti che, solo in parte realizzati, si collocano a mezza strada tra utopia e realtà”.
Nato a Pordenone nel 1933, Italo Furlan primogenito dello scultore Ado e di Ester Scain, si è spento il 9 gennaio 2014 a Padova.
MLGA
