Chiesa
Frassati e Bullesi: la santità dei giovani di AC
Ammirando la domenica 7 settembre Piergiorgio Frassati santo – e santo dell’Azione Cattolica Italiana – ci viene naturale accostargli la bella nostra figura del venerabile Egidio Bullesi. Per certi versi simile giacché per entrambi l’AC fu scuola di fede e di apostolato fervido nella società, testimoniata la prima, praticato il secondo, specie fra i ragazzi e i giovani. Anche la durata breve della vita accomuna i due: 24 anni, sebbene Egidio di quattro più giovane e morto quattro anni dopo Piergiorgio, del quale ultimo quest’anno si sono compiuti i cent’anni dalla morte.
C’è un evento, storica tappa per l’AC in Italia, che li vide partecipare convinti fra le fila dell’associazione, ed è il congresso nazionale del 30 agosto 1921 tenutosi a Roma, agitata allora l’Italia, dopo la fine della prima guerra, da un surriscaldamento sociale e politico che sfociò a breve nella conquista del potere da parte del fascismo. Tutti e due furono tra coloro che sfilarono allora, fieri della loro appartenenza cattolica: Piergiorgio, figlio brillante del senatore Frassati direttore de “La Stampa” di Torino, in veste goliardica; Egidio, appena sedicenne, con l’unico vestito che poteva in quel momento permettersi, la tuta, ma nuova, da operaio nel cantiere navale “Scoglio Olivi” di Pola e in mano, ben sollevato, il vessillo associativo della sua diocesi di Parenzo e Pola. Ricorreva il 50° della GIAC, la Gioventù Italiana di Azione Cattolica, e l’occasione fu solenne con la benedizione di papa Benedetto XV ma anche disturbata. Non sappiamo se i due si siano fisicamente incontrati nel tafferuglio che i provocatori socialisti, anticlericali, innescarono allo sfilare dei cattolici (villanie che si ripeterono per Egidio al rientro del suo gruppo a Trieste): nella mischia alcuni finirono in questura e proprio Piergiorgio elevò la sua protesta che valse subito la loro liberazione.
Venerdì 19 settembre, a partire dalle ore 9, dell’Egidio che sarà poi caro nell’AC nazionale come il Frassati faremo memoria annuale sfilando noi, cantando e pregando, dal ponte a lui intitolato a Grado fino all’isola lagunare di Barbana: qui vi sarà l’onore alla sua urna e, a seguire, la celebrazione eucaristica cui parteciperanno anche i cappellani militari di stanza nel Friuli Venezia Giulia. Il suggestivo cammino giubilare in barca, rinviato dal giorno di fine aprile del funerale di papa Francesco, vedrà infatti la straordinaria presenza della Marina Militare Italiana (capitanerie di porto di Monfalcone e Trieste e loro delegazioni di Grado, Marano, Lignano) a cui Egidio si arruolò per il prolungato servizio di leva cento anni fa, dal 1925. Facendosi ancora, come San Piergiorgio Frassati, apostolo dei giovani da ricondurre – e non era facile coi marinai – a una vita buona, cui egli si era sentito attratto ulteriormente proprio durante quel convegno di AC. Scrisse infatti qualche tempo dopo che lì si era sentito maturare dentro il grande “desiderio di apprendere, apprendere… apprendere che cosa? Ad essere cristiano!”. Walter Arzaretti
