Arte e mostre
Inaugurata Mosaico&Mosaici a Spilimbergo

Mosaico&Mosaici è l’evento annuale che trasforma la Scuola in un grande spazio espositivo.
È questa la trentunesima edizione che offre una selezione di opere, campionature, prove sperimentali, genialità creative, realizzate dagli allievi della Scuola Mosaicisti del Friuli durante l’anno formativo appena trascorso, il 2024-2025, ovvero il 103° anno di attività della Scuola.
Il successo della mostra è una formula ormai consolidata: il visitatore è accompagnato a ripercorrere una storia, quella appunto dell’anno formativo 2024/2025 recentemente concluso, che è specchio dell’evoluzione dell’arte del mosaico. Si tratta di un percorso che si sviluppa attorno a quattro stili, identificabili per scelte compositive e modalità tecniche: quello greco-romano, quello bizantino, quello moderno e quello contemporaneo. Queste quattro forme espressive costituiscono l’oggetto di studio degli allievi della Scuola e vengono apprese nel corso professionalizzante di durata triennale. Il programma formativo, se è strutturato sull’acquisizione delle competenze necessarie ai futuri Maestri Mosaicisti, viene però declinato ogni anno su progetti nuovi e inediti. Merito certo della direzione e dei docenti della Scuola che concepiscono mosaici sempre diversi, nei soggetti, ma anche nelle forme e nelle funzioni, studiati e sviluppati assieme agli allievi. Qui la singolarità della mostra, sempre unica e diversa, in grado di creare attesa in quei visitatori, numerosi, che inseriscono Mosaico&Mosaici tra gli appuntamenti imperdibili dell’estate.
Negli spazi della Scuola Mosaicisti del Friuli, riallestiti per l’occasione, si potranno quindi apprezzare, per tutti i giorni del mese di agosto, opere nate da un’elaborazione condivisa, laboratoriale, che caratterizza il metodo didattico di questa Scuola di alta professionalità artistica-artigianale, con gli allievi coinvolti e partecipi dalla fase progettuale alle finiture, senza tralasciare nemmeno gli aspetti allestitivi.
La visita inizia, seguendo un ordine cronologico, con le sale dedicate al mosaico greco-romano, affrontato dagli allievi del primo corso. Il rispetto dello stile è rigoroso: le tessere di materiali naturali hanno forma quadrata; da importanti esempi del passato sono tratti modelli per esercitare il taglio e la composizione. Sono mosaici di piccolo formato con motivi decorativi geometrici e floreali: in essi si riprende la modalità compositiva dell’antichità, marcando i contorni delle figure e riempiendo in modo lineare gli sfondi. Svolti individualmente dagli allievi, sono i piccoli quadri musivi degli uccellini o dei galli, particolari ripresi da pitture romane.
Il mosaico romano è pavimentale: tra i tanti esempi illustri è stato scelto di riprodurre metà del grande rosone della sala delle assemblee del Palazzo di Hishām, un importante complesso archeologico a nord di Gerico. Il diametro è di 4 metri e presenta differenti figurazioni: dalla greca esterna con andamento curvilineo, ai disegni geometrici a triangolo che si rimpiccioliscono a mano a mano che ci si avvicina al centro, determinando la variazione delle dimensioni delle tessere che da 7 millimetri, nella fascia più esterna, a 3, nella zona centrale, su modello del cosiddetto opus vermiculatum, la tecnica dei più ammirati mosaici di Pompei.
Al corso primo, a partire da quest’anno, vengono introdotte anche le tecniche del mosaico bizantino. Un bell’impatto visivo sarà offerto dalla rappresentazione di Noè e dei suoi tre figli impegnati nella costruzione dell’arca. Il soggetto è tratto dalla cupola del Battistero di Firenze, il “Bel San Giovanni” evocato con amore dall’esiliato Dante Alighieri. Si è scelto di non riprodurre pedissequamente la scena in un pannello bidimensionale, ma di trasformare in sagome verticali i singoli personaggi che, realizzati con smalti veneziani e in stile bizantino, si posizionano teatralmente come su un palcoscenico.
Uno spazio è riservato alle prove di terrazzo, materia complementare al mosaico: dalle forme rupestri in graniglia lavata, alle repliche, con approfondimenti tecnici, di pavimenti in cocciopesto, e ancora il fregio floreale in seminato veneziano. Testimonianze fotografiche documentano l’esecuzione di pavimentazioni per la Scuola, da sempre utilizzata come banco di prova, luogo privilegiato dove avviare piccoli cantieri per il miglioramento o l’abbellimento degli spazi comuni. Gli allievi hanno così la possibilità di cimentarsi in situazioni concrete e realistiche che da artigiani in futuro incontreranno. Eccoli dunque fotografati mentre applicano il mosaico al pavimento della rampa dell’ingresso est della Scuola o mentre spargono la graniglia nella realizzazione del pavimento in seminato del primo e del secondo piano della Nuova Galleria Scuola Mosaicisti del Friuli (ex palazzina Caserma dei Carabinieri).
Mosaici brillanti e colorati, per l’uso degli smalti veneziani e delle tessere d’oro, accendono gli spazi dedicati allo stile medievale e a quello moderno, dove è la luce la vera protagonista delle opere affrontate dal secondo corso. Ci sono i grandi pannelli ispirati a due miniature tratte dal Libro di Kells, un manoscritto redatto da monaci irlandesi intorno all’800, capolavoro dell’arte altomedievale delle isole britanniche. Ogni allievo ha inoltre realizzato un’icona in mosaico di soggetto mariano e elaborato sempre in stile bizantino dei ritratti di figure sacre con vivide espressioni e preziosi dettagli. È fondamentale per un mosaicista imparare a operare in maniera individuale, ma anche in gruppo quando le dimensioni dell’opera lo richiedano: è facile dunque incantarsi di fronte a sequenze di mosaici diversificati nei colori e nei dettagli di un medesimo soggetto, o stupirsi davanti a monumentali pannelli dove diverse mani si uniformano ad un’unica modalità esecutiva nel rispetto di regole ferree stabilite in fase progettuale. Sull’aspetto di studio e di pianificazione del mosaico, ma anche su quello di divulgazione e valorizzazione si concentrano gli esercizi di grafica digitale con la produzione di brochure colorate e dall’efficace impaginazione che accompagnano molte delle opere esposte.
Nelle lezioni dedicate alla tecnica indiretta, nota anche come rovescio su carta (tecnica che fu messa a punto da Gian Domenico Facchina -Sequals, 1826 – Parigi,1903-, autore della vasta decorazione musiva dell’Opera di Parigi, e di cui la Scuola Mosaicisti del Friuli è erede) è stato sviluppato il pannello con motivo liberty tratto da un disegno di gusto floreale per tessuto firmato dall’artista friulano Angiolo D’Andrea (1880-1942) che fece fortuna nella Milano di inizi Novecento. In questa tecnica anche vivaci figure di angioletti occhieggiano su un azzurro cielo. I volti femminili dal taglio grafico ispirati ai dipinti di Sandra Pelser sono in tecnica diretta e rappresentano l’avvio alla ritrattistica che in forme contemporanee ritroviamo nelle sale del terzo corso con le interpretazioni di famosi autoritratti di artisti.
Soluzioni che abbracciano le tendenze e l’espressività contemporanea, con declinazioni nell’ambito dell’arredo e del design e con utilizzi diversi di materiali e supporti, sono argomenti del terzo corso, l’ultimo, che si conclude con l’ottenimento della qualifica professionale di Maestro Mosaicista. Tra le tante proposte, si evidenzia anche quest’anno la ricerca connessa alla pelle e al cuoio grazie alla collaborazione con l’azienda DuDu Bags di Pordenone. Si tratta di un’esplorazione nel settore della pelletteria con la sfida creativa di intrecciare e non giustapporre, il mosaico alla pelle in borse femminili che diventano degli unicum, dei veri oggetti d’arte. C’è poi il grande pannello, lavoro di gruppo, interpretazione musiva di un dipinto di Henri de Toulouse-Lautrec dove si evince la sintesi del segno e del colore che l’arte del mosaico comporta rispetto alla pittura. Interessante e coinvolgente il progetto di mosaico tattile, frutto di un approfondimento non privo di suggestioni esterne quali l’incontro con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti- sezione di Udine. Il visitatore è invitato a esplorare con il tatto il mosaico, ad abbandonarsi alle sensazioni, ai pensieri alle suggestioni senza lasciarsi condizionare da ciò che è (o non è) rappresentato. Del progetto sono esposte tutte le fasi di studio fino alla finalizzazione di un “mosaico tattile” che esalta la texture, la struttura della superficie, determinata da forma, disposizione, inclinazione, dimensione delle tessere, ma anche dalla scelta attenta dei materiali. Altro argomento di approfondimento per il corso terzo che ha coinvolto più materie, dal mosaico alla progettazione e alla grafica, è stato l’utilizzo della modellazione 3D applicata alla ritrattistica a mosaico in chiave scultorea.
La mostra Mosaico&Mosaici 2025 sarà anche l’occasione per conoscere e vedere uno dei progetti su cui la Scuola Mosaicisti del Friuli è ora concentrata: la realizzazione del grande pavimento esterno della Galleria della Scuola Mosaicisti del Friuli dal titolo Flora e Fauna in Friuli Venezia Giulia: un’opera che coprirà una superficie di quasi 1.265 metri quadrati.
Mostra MOSAICO&MOSAICI 2025
26 LUGLIO> 31 AGOSTO 2025
Visitabile tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.00.
Inaugurazione venerdì 25 luglio 2025 ore 18.30, Spilimbergo, nella corte esterna della Scuola Mosaicisti del Friuli (in caso di maltempo al Cinema Teatro Miotto).
Per informazioni contattare direttamente la Segreteria della Scuola:
tel. +39 0427 2077 / fax. +39 0427 3903
e-mail: info@scuolamosaicistifriuli.it.
CATALOGO disponibile in mostra
MOSAICO&MOSAICI 2025
Scuola Mosaicisti del Friuli, 2025, pp.96.