Fossalta di Portogruaro: Floramo al Cortino di Fratta il 31 luglio ore 20.45

Quarta e ultima serata di Passi scelti, rassegna letteraria che si tiene a Fosslata di Portogruaro, nella sede del Cortino di Fratta, vede protagonista il 31 agosto al Cortino di Fratta in dialogo con Visentin: Angelo Floramo con il suo nuovolibro “Vita dei campi”.

Grande narratore, affabulatore, uomo della terra, della storia del Friuli tutto, da ovest a est, uomo di confine oltre Trieste, è Angelo Floramo. Affascinante il suo ultimo libro “Vita nei campi – Storie di terra, uomini e bestie”, presentato in molteplici luoghi del Friuli in questi  mesi assolati di Giugno e luglio, così sarà anche in agosto. Il nuovo libro di Angelo Floramo, presentato anche a Pordenone in occasione dei “Giovedì sotto le stelle”, a cura della libreria Quo Vadis ed edito da Bottega errante si ispira a “Vita nei campi”, la nota rubrica radiofonica domenicale dedicata al mondo dell’agricoltura, trasmessa da radio rai alle ore 8 e 50 a cui non solo gli appassionati del settore sono affezionati, ma dal 1960 ad oggi anche moltissimi ascoltatori. Introdotta da una sigletta anche oggi usata “Vita nei campi” oggi è ora presentata da Armando Mucchino che ha curato la postfazione del libro di Floramo. La trasmissione si occupa della vita contadina, dell’andamento delle stagioni, dei prodotti da piantare, curare, dei prezzi dei mercati, di ricette, di proverbi. Così il libro di Floramo, tanti capitoletti, che seguono l’andamento delle stagioni di cui la luna è la signora. E la luna con le sue fasi è la protagonista della copertina. La luna protagonista con il lunario che indica ai contadini il lavoro e il tempo in cui portarlo a compimento. Si narra di tempi poveri, di paura e ricovero con gli animali anche nel pronao delle chiese campestri, delle condivisioni degli attrezzi, i tempi degli ”imprest”. Si narra di un mondo che non esiste più ma che dobbiamo raccontare, anche se mondo di miseria e meno male che è passata. Di tempi in cui venerava la terra, in cui si mangiava polenta e polenta “almeno riempiva lo stomaco”. I ricchi hanno sempre mangiato altro. Mangiare e “gustare” fino all’ultima briciola, in un tempo in cui era assurdo mangiare le fragole a Natale e si mangiava la polenta sfregata sull’aringa. I bambini la sfregavano sull’ombra che l’aringa proiettava sul tavolo. In tempi di sacralità del cibo, di bambini cresciuti con polenta e cuore di mamma. Di mercati settimanali, dove il sensale firmava i patti con una stretta di mano. In un mondo di fede e magia, dove non c’era paura della morte perché le case erano sempre illuminate e si sapeva che dopo la morte risorgeva la vita, dove si benediva il temporale. Tempo di lucciole, di “lusignis”, che facevano piangere gli uomini al loro apparire. Nel libro una bellissima storia di vita di padre David MariaTuroldo, il prete della vita contadina, in tempo di miseria. Un libro da acquistare, leggere e per il quale ringraziare il sempre maestro della narrazione Angelo Floramo. Maria Luisa Gaspardo Agosti