Segretezza assoluta: così il Vaticano blinda il Conclave

Foto Calvarese Sir

Tenere il mondo fuori dalle mura. È questa la missione delle imponenti misure di sicurezza attuate durante il Conclave. Tecnologia avanzata, rigore logistico e vincoli canonici millenari si intrecciano in un sistema impenetrabile che garantisce la segretezza delle votazioni all’interno della Cappella Sistina, trasformata per l’occasione in un vero e proprio bunker digitale. Prima dell’ingresso dei cardinali, squadre specializzate di tecnici della sicurezza eseguono una bonifica elettronica completa sia nella Cappella Sistina sia nella residenza di Santa Marta, dove alloggiano i cardinali durante il Conclave. L’operazione mira a individuare e rimuovere eventuali microspie o dispositivi di intercettazione nascosti, garantendo così l’assoluta riservatezza delle discussioni.

(Foto Benotti/SIR)

Schermature elettroniche e oscuramento totale
Ogni dispositivo elettronico personale – telefoni cellulari, tablet, registratori – viene sequestrato e ritirato prima dell’ingresso nella Sistina, in ottemperanza alle norme stabilite dall’Universi Dominici Gregis. Per impedire qualsiasi comunicazione dall’interno verso l’esterno, l’intera area viene schermata da sofisticate misure di sicurezza elettronica, inclusi sistemi di disturbo delle frequenze (jammer) e schermature per impedire la trasmissione di segnali radio. Sebbene non esista una conferma ufficiale sull’uso di una gabbia di Faraday, questa tecnologia è ritenuta plausibile e ampiamente riportata dai media durante i Conclavi passati. Le finestre della Cappella Sistina vengono oscurate per prevenire qualsiasi tentativo di captazione esterna, anche se non è confermata l’applicazione di pellicole anti-intercettazione specifiche. L’oscuramento, però, è una prassi consolidata per evitare sguardi indiscreti dall’esterno.

Disattivazione delle comunicazioni mobili
Per quanto riguarda le comunicazioni mobili, il Governatorato della Città del Vaticano dispone la disattivazione di tutti gli impianti di trasmissione del segnale di telecomunicazione per cellulare radiomobile presenti nel territorio vaticano, con l’eccezione dell’area di Castel Gandolfo. Tale misura entra in vigore dalle ore 15 del giorno stabilito per l’inizio del Conclave e prosegue fino all’annuncio dell’elezione del Sommo Pontefice dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro. Solo allora, con la massima celerità consentita dalla tecnologia, il segnale viene ripristinato. Questa prassi garantisce che nessun segnale possa entrare o uscire dalla Sistina, rendendo impossibile qualsiasi tentativo di ascolto esterno durante le delicate fasi delle votazioni.

Presidio fisico e controlli logistici
All’interno delle mura vaticane, la Gendarmeria vaticana e la Guardia Svizzera Pontificia presidiano costantemente ogni accesso, monitorando i movimenti dei cardinali elettori e del personale autorizzato. I porporati, alloggiati a Santa Marta, vengono trasferiti ogni giorno verso la Sistina seguendo un percorso rigorosamente protetto, senza contatti con il mondo esterno. Fuori dal Vaticano, le autorità italiane in collaborazione con la Gendarmeria vaticana creano una “zona rossa” attorno a piazza San Pietro e alle vie adiacenti. L’accesso è consentito solo dopo accurati controlli di sicurezza, con check-point, metal detector e verifiche documentali. Durante il Conclave viene inoltre istituita una no-fly zone temporanea sopra Roma, coordinata con l’aviazione civile italiana.

(Foto Calvarese/SIR)Foto Calvarese/SIR

Giuramento e clausura totale
Accanto alle imponenti misure tecnologiche e logistiche, il Conclave è protetto da vincoli canonici che risalgono a secoli di storia ecclesiastica. Prima dell’inizio delle votazioni, tutti i partecipanti – cardinali, cerimonieri, tecnici, addetti ai servizi – prestano uno specifico giuramento di segretezza perpetua. Il giuramento avviene nella Cappella Paolina, e impegna i presenti a “non rivelare ciò che riguarda le votazioni e gli scrutini per l’elezione del Sommo Pontefice”, pena la scomunica latae sententiae, cioè automatica e immediata. Subito dopo ha luogo il rito dell’“Extra Omnes” (“Fuori tutti”), con cui si chiudono le porte della Sistina e si escludono tutti gli estranei. Da quel momento, i cardinali restano in clausura senza poter comunicare con l’esterno fino al celebre “Habemus Papam”.

Norme canoniche e segretezza assoluta
Le norme canoniche, regolate dall’istruzione Universi Dominici Gregisproibiscono qualsiasi contatto esterno: né telefonate, né lettere, né media. I porporati non possono seguire notiziari, leggere giornali, ascoltare la radio o guardare la televisione. È inoltre vietato qualsiasi tentativo di influenza esterna sull’elezione. Chi viola il segreto del Conclave, fosse anche un cardinale, incorre nell’esclusione automatica dalla comunione ecclesiale, una pena che rafforza ulteriormente il muro di riservatezza attorno all’evento.