Papa Leone XIV: domenica 18 maggio la messa di inizio pontificato

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Tutto pronto in piazza San Pietro per la cerimonia con cui Leone XIV inizierà ufficialmente il suo ministero petrino di Vescovo di Roma, dopo l’accettazione dell’elezione alla fine del Conclave. In una Capitale blindata e messa in sicurezza dalle imponenti misure poste in atto dalle Forze dell’ordine, che useranno lo stesso protocollo adottato per i funerali di Papa Francesco, nella sola zona delimitata dal colonnato del Bernini sono attese 250mila persone. A desta del sagrato, guardando la basilica, prenderanno posto circa 200 delegazioni provenienti da tutto il mondo, a cominciare da quella italiana guidata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A sinistra del sagrato siederanno invece i rappresentanti delle altre fedi e religioni, tra cui il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, che potrebbe formalizzare proprio in questi giorni l’invito a Nicea per l’anniversario del Concilio del 325.

Il giro della piazza. La messa di inizio pontificato di Papa Prevost, in programma alle 10, sarà preceduta alle 9 da un giro della piazza in auto scoperta e avrà un prologo in basilica, dove il Pontefice scenderà con i patriarchi delle Chiese orientali al sepolcro di San Pietro, luogo in cui la sera prima sono stati deposti il Pallio e l’Anello del Pescatore. Poi la processione all’esterno, con i simboli del papato, e la liturgia vera e propria, durante la quale al Pontefice verrà imposto il Pallio e consegnato l’Anello del Pescatore. Seguirà  l’atto di obbedienza da parte di dodici rappresentanti di tutte le categorie del popolo di Dio, provenienti da varie parti della terra. Al termine della messa, il Regina Caeli sarà recitato in piazza, poi il Papa rientrerà in basilica per il saluto delle delegazioni, all’Altare della Confessione.

I riti di inizio del ministero petrino. L’ordine delle cerimonie di inaugurazione di un nuovo pontificato, che un tempo veniva chiamato “intronizzazione”, è stato aggiornato da Benedetto XVI, con un decreto del 20 aprile 2005. Papa Francesco non lo ha modificato. La principale novità consisteva nel distinguere i gesti cerimoniali legati al ministero petrino, da svolgere all’interno della basilica vaticana, dalla celebrazione della messa di inizio del pontificato in piazza San Pietro. Il primo rito avviene quando il Papa, prima della messa, si reca all’Altare della Confessione e scende dove si trova la tomba di San Pietro, accompagnato dai patriarchi e dagli arcivescovi delle Chiese orientali cattoliche. Lì riceve il Pallio e l’Anello del Pescatore che vi sono stati deposti alla vigilia.

Il Pallio e l’Anello del Pescatore. Il Pallio, uno dei più antichi oggetti simbolici del papato, evoca la pecora smarrita che il Buon Pastore riporta all’ovile sulle sue spalle (Mt 18, 12-14). Deriva da una tradizione imperiale della tarda antichità: gli imperatori e i loro alti ufficiali usavano infatti portare delle sciarpe. La lana bianca proviene da due agnelli offerti nella festa di Santa Agnese ed è un simbolo della visibilità che è destinato ad avere il Successore di Pietro. L’Anello del Pescatore deve la sua nascita alla creatività simbolica che si sviluppa nel Duecento. Il più antico fu trovato a Viterbo nella tomba di Clemente IV (1265-1268). Il termine anulus piscatoris rinvia al Vangelo di Matteo, che racconta come Pietro e suo fratello Andrea furono fatti da Cristo pescatori di uomini (Mt 4, 19). Per tradizione, l’anello era d’oro. Papa Francesco ne ricevette uno di argento dorato, opera dell’incisore Enrico Manfrini.

Due oggetti simbolici di antichissima tradizione — la tiara e la sedia gestatoria — erano ancora presenti alla cerimonia di inaugurazione di Paolo VI (30 giugno 1963).

Papa Montini fu l’ultimo Papa ad essere incoronato, in una cerimonia che nel Medioevo si svolgeva sul sagrato della basilica vaticana e in epoca moderna sulla loggia. Poco più di un anno dopo, il 13 novembre 1964, durante una emozionante liturgia celebrata secondo il rito bizantino, Papa Montini offrì la sua tiara ai poveri per non usarla più. Fu una decisione che chiuse un ciclo storico che risale al tardo secolo XIII, epoca alla quale appare per la prima volta il termine “coronare” per definire l’ascensione del Papa al soglio di Pietro, laddove per secoli si era usata la parola “consacrare”.

Da Giovanni Paolo I in poi i Papi non sono più stati incoronati né hanno usato il trono.

Paolo VI abbandonò anche l’uso della sedia gestatoria, attestato fin dal pontificato di Pio II Enea Silvio Piccolomini (1458-1464). Giovanni Paolo I fu però ancora portato sulla sedia gestatoria durante l’inizio del suo pontificato. Il suo successore, Giovanni Paolo II (1978), riuscì invece a resistere alle forti pressioni della Curia.