Arte e mostre
Artisti in dialogo: Matete Martini e Giada Centazzo

Torna la rassegna Artisti in Dialogo, serie di incontri artista-critico, ideata e promossa dall’Associazione Amici di PArCo – Pordenone Arte Contemporanea e giunta quest’anno alla decima edizione. Primo appuntamento mercoledì 28 maggio alle ore 18.30 all’ex Tipografia Savio (via Torricella 2) con l’artista, art director e formatrice Matete Martini che per l’occasione converserà con la critica d’arte e curatrice indipendente Giada Centazzo.
La rassegna Artisti in Dialogo è stata ideata per favorire la conoscenza dell’arte contemporanea e la scoperta delle nuove frontiere nei linguaggi dell’arte – dalle installazioni site specific alla fotografia, dalla pittura alla video-arte, fino a giungere a medium più insoliti – così da restituire la molteplicità e la complessità del fare artistico del nostro tempo. In un dialogo informale con il critico, gli artisti invitati raccontano genesi ed evoluzione delle loro opere e condividono le loro nuove ricerche e i progetti recenti.
Matete Martini (Pordenone, 1994) è artista multidisciplinare il cui lavoro fonde pittura, scultura, fotografia e video. La sua pratica spazia dalla performance al design del vetro, dallo styling alla regia cinematografica, fino alla scenografia, esplorando l’interazione tra materialità, narrazione e spazio. Impegnata nella formazione e nel mentoring, ha fondato Future Young Talent, programma di workshop internazionale che promuove approcci critici e sperimentali all’arte, al design e all’architettura, mettendo i creativi emergenti in condizione di navigare in un contesto in continua evoluzione. Suoi lavori sono stati esposti a livello internazionale in mostre personali e collettive tra cui Nonostante Marras (Milano, 2023), Venice Glass Week (Venezia, 2022 e 2023), Every Woman Biennial (Londra, 2021). Tra le collaborazioni con realtà corporate Baldinini e Cuoio Presot.
Come sottolineato da Giada Centazzo: «Nel dispiegarsi senza soluzioni di continuità (e pertanto senza schemi mentali impostisi o subiti), tra pittura, scultura, performance, fotografia, video, installazione, design – Matete oscilla tra due poli: da un lato lo staging, la messa in scena di qualcosa da offrire allo sguardo dell’osservatore. Dall’altro lo storytelling, la narrazione di aneddoti, vissuti, moti dell’animo che carpisce dal quotidiano che la circonda. I suoi lavori al di là dell’innegabile portato estetico, non sono mai meramente estetizzanti. E ciò traspare nel suo eclettico corpus creativo, dal fil rouge che unisce i vetri e i cementi, gli oli e gli scatti fotografici, i girati e le azioni performative. Tutte concrezioni da un unico magma pulsante».
L’ingresso è libero.