A San Vito la mostra sul Patriarcato nel Rinascimento

Piazza campanile e sullo sfondo torre Scaramuccia

Nella splendida cornice del Teatro Arrigoni, sabato 24 maggio alle ore 10.30 viene presentata una mostra che fa parte di un progetto complessivo di ricerca sui grandi Patriarchi che, per oltre un millennio, hanno plasmato la storia, la cultura e l’identità del Friuli.
Questa mostra, sostenuta dal Comune di San Vito al Tagliamento e organizzata dal Gruppo Archeologico Aquileiese, viene aperta a distanza di pochi giorni con altre quattro mostre ad Aquileia, Grado, Cividale, Udine avrà la durata di tre mesi e sarà corredata da un importante volume di prossima pubblicazione intitolato “Grande Patriarcato. Dalla fine dell’antichità ai Dolfin”.
A presentare la lo studi e la mostra sarà la professoressa Silvia Blason Scarel, presidente dell’associazione culturale. “Il Patriarcato di Aquileia non rappresenta un’istituzione separata dall’Ecclesia paleocristiana, ma la sua evoluzione continua e profonda, attraversando l’alto medioevo, l’epoca longobarda e carolingia, fino a diventare un principato ecclesiastico con poteri civili, giudiziari e militari”, ricorda la prof.ssa Scarel, offrendo al pubblico una coinvolgente lettura storica del millenario fenomeno patriarcale.
Da Poppone, che nell’XI secolo sancì l’ascesa del potere temporale, fino ai Dolfin, queste autorità eressero monumenti simbolo, come la Basilica di Aquileia, e gettarono le basi per un potere politico che influenzò, anche culturalmente, le dinamiche regionali attraverso le corti patriarcali, attorno alle quali gravitavano artisti, letterati e intellettuali “Sebbene Aquileia sia stata il centro principale per secoli, altre sedi palatine hanno avuto un ruolo importante. Tra queste, oltre a Grado, Cormons, Cividale e Udine, si annoverano numerose località come Capodistria, Gemona, Maniago e molte altre”.
Al centro della ricerca confluita nel volume vi è l’analisi dei palazzi patriarchini superstiti e del ruolo che essi ebbero nella rappresentazione e gestione del potere, nonché della vita privata dei presuli. “Oltre ai palazzi patriarcali, la struttura ecclesiastica comprendeva chiese, castelli, abbazie, monasteri e altri siti strategici, nei quali le testimonianze rimaste di tale grandezza passata sono davvero molte, benché non tutte note”, come testimonia la ricca presenza di edifici di San Vito al Tagliamento legati alle vicende patriarcali per molti secoli.
«Accogliere questa mostra a San Vito – spiega l’Assessore alla Vitalità, Andrea Bruscia – significa dare valore a una storia che ci appartiene profondamente. Il Patriarcato di Aquileia è stato un motore di cultura, arte e civiltà. Ed è proprio in questo intreccio tra storia e bellezza che risiede il senso della nostra azione culturale: generare consapevolezza e meraviglia, restituire alla comunità la memoria delle proprie radici.La mostra ci parla di potere, ma lo fa attraverso l’eleganza dell’arte e la forza della conoscenza. È un’occasione straordinaria per guardare al nostro patrimonio con occhi nuovi, e per riscoprire San Vito come crocevia di culture e suggestioni che dialogano ancora con il presente. Ringrazio il Gruppo Archeologico Aquileiese per il grande lavoro svolto e per aver scelto di condividere con noi i frutti di una ricerca così preziosa.»

Dopo la presentazione al Teatro Arrigoni si svolgerà la visita guidata della mostra nella magnifica ambientazione coeva del Castello di San Vito, dove si potranno ammirare reperti simbolici e artistici del primo rinascimento, e conoscere elementi nuovi, anche sorprendenti, portati in luce con questo studio e collegati a una importantissima figura dell’epoca a cui la mostra è intitolata, La Lussuosa Vita di un Patriarca Prestigioso: LODOVICO TREVISAN.